Vinitaly: da Cevico il vino bio è anche in brick

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‘L’approccio del Gruppo Cevico al biologico ormai non è più a progetto ma rappresenta l’inprinting aziendale. Ad oggi un centinaio di aziende vinicole del Gruppo sono, almeno parzialmente, in conversione ed entro il 2020 circa 500 dei 5.500 soci attuali avranno la certificazione ufficiale’. Sono queste le parole di Paolo Galassi, amministratore delegato Due Tigli, la società commerciale del Consorzio romagnolo, intervistato da Greenplanet in occasione del Vinitaly.

 

‘Per Cevico – afferma il manager – il biologico non deve essere un prodotto elitario ma, al contrario, deve diventare parte della quotidianità dei consumatori e non circoscritto ad occasioni speciali. Se ciò non accadrà i consumi in Italia non decolleranno veramente. Come Gruppo proviamo a raggiungere tale obiettivo segmentando l’offerta’.

Tre linee diverse per due distinti posizionamenti sul mercato: la fascia ‘daily’ approcciata con una linea di vino in brick in formato da mezzo litro a marchio San Crispino Bio, prodotta in esclusiva per Esselunga, e la San Crispino Bio in bottiglia disponibile in tutti i supermercati, oltre alla proposta premium con la linea b.io. ‘La nostra offerta daily non vuole banalizzare il vino bio ma renderlo più accessibile a tutti. Biologico significa qualità, R&S, attenzione al prodotto e prevenzione in campo ma non per questo deve essere esclusivo. È chiaro, questo tipo di approccio lo si può avere solo se si ha una certa massa critica di soci’.

Al Vinitaly il Gruppo Cevico ha presentato il Nero D’Avola Rosato Terre Siciliane IGT, l’ultimo nato a marchio b.io.

Il progetto b.io è nato tre anni fa dalla volontà di valorizzare le produzioni dei soci. Partito dalla Romagna, in poco tempo è riuscito a coinvolgere altre importanti realtà cooperative italiane delle aree più vocate alla produzione di vino biologico in Puglia e Sicilia. Oggi la linea è composta da 7 etichette: il Lambrusco frizzante Emilia DOC, il Sangiovese Romagna DOC, il Trebbiano Spumante Romagna DOC, il Primitivo di Puglia IGT, il Cataratto-Chardonnay Terre Siciliane IGT, il Nero D’avola-Cabernet Terre Siciliane DOC e il Nero D’Avola Rosato Terre Siciliane DOC e il nuovo rosè presentato a Verona. ‘L’obiettivo – sottolinea Galassi – è implementare ulteriormente la gamma anche attraverso collaborazioni con cooperative di altri territori. A tale scopo, proprio in qui in fiera stiamo valutando eventuali partnership nelle Marche ed in Abruzzo’.

In Italia b.io è commercializzato per l’80% nella GDO con un prezzo attorno ai 5-7 euro a bottiglia. All’estero, dove la domanda é tendenzialmente più attenta e ricettiva al vino bio, la presenza è prevalentemente sul canale Horeca. In entrambi i mercati tuttavia b.io è in forte crescita: ‘In soli tre anni abbiamo raggiunto le 500 mila bottiglie prodotte e commercializate ogni anno. Nel prossimo triennio ci auguriamo di arrivare al milione’, conclude il manager.

Il Gruppo Cevico è un consorzio cooperativo con sede in provincia di Ravenna che dal 1963 rappresenta e promuove la viticoltura romagnola. Con i suoi 5.500 soci gestisce ogni anno 1,5 milioni di ettolitri di vino. Ad oggi appena l’1,3% delle superfici è coltivato secondo il disciplinare del biologico ma molti soci stanno affrontando il percorso di conversione cosicché nel 2020 tra i 450 e i 500 viticoltori del Gruppo potranno produrre e conferire vino bio certificato.

Chiara Brandi 

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