Sono passati venti anni da quando il Consiglio europeo ha scelto la città di Parma come sede permanente per ospitare l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
L’associazione ambientalista Verdi Ambiente & Società-VAS, nel festeggiare questa giornata, rilancia da Parma con forza la proposta affinché l’Unione europea, attraverso l’Efsa, garantisca, oltre alla sicurezza, anche la sostenibilità e qualità del cibo.
“In questi anni – scrive una nota di VAS Parma – l’Efsa ha lavorato assiduamente per garantire l’emissione di pareri scientifici sulla sicurezza alimentare ma oggi la sicurezza alimentare non basta. Il cibo che arriva sulle tavole di tutti i consumatori europei – e stiamo parlando di oltre 448 milioni di persone – deve infatti essere buono, cioè di qualità, e deve essere amico del pianeta, in pratica deve essere sostenibile lungo tutta la filiera, dal campo alla tavola. Per garantire questi obiettivi, basta conferire maggiori poteri all’Efsa, l’Autorità europea che fino ad ora ha avuto come esclusiva competenza il campo della sicurezza alimentare”.
Secondo Donato Troiano, del Consiglio nazionale di VAS, “il nuovo Parlamento che verrà eletto nel mese di giugno del 2024 dovrà decidere di estendere le competenze dell’Efsa alla qualità e sostenibilità del cibo. L’auspicio ora è che tutte le forze politiche, in maniera bipartisan, inseriscano questo obiettivo tra i principali impegni della campagna elettorale delle elezioni europee”. “Vent’anni fa– aggiunge Troiano – fu possibile ottenere l’assegnazione dell’Efsa grazie al grande lavoro comune di tutti i soggetti. Oggi allargare le competenze dell’Authority è una scelta fondamentale per confermare Parma capitale dell’alimentazione di qualità. In tutto il mondo la nostra città è sinonimo di eccellenza a tavola, tanto da meritarsi la fama di food valley italiana, conquistando il titolo di città creativa gastronomia Unesco”.
“In questo anniversario – continua la nota di VAS Parma – vogliamo ricordare quanto affermato proprio a Parma, in un convegno promosso da VAS, dal professore Giorgio Calabrese, presidente del comitato nazionale per la Sicurezza alimentare del ministero della Salute e uno dei padri dell’Efsa: “Dobbiamo far entrare l’Efsa nella maggior età e alla “S” della sicurezza va aggiunta la “Q” della qualità alimentare. L’ Efsa deve evolvere, assumere più responsabilità, altrimenti resterà un bimbo prodigio che non è mai riuscito a diventare adulto”.
Anche Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde – sottolinea la nota VAS – è sulla stessa lunghezza d’onda: “É il momento più opportuno – ha detto Pecoraro Scanio – per conferire all’Authority le competenze sulla qualità e sulla sostenibilità degli alimenti. A Parma potremo fare un bel lavoro, perché questa città ha nel suo DNA l’attenzione verso la qualità. Nel 2024 dovremmo raggiungere questo obiettivo. Ma mi accontenterei di raggiungerlo anche nel 2025”.
VAS Parma conclude la nota ricordando le personalità che hanno sottoscritto nel 2022 l’appello nazionale per estendere i poteri dell’Efsa: primo firmatario Giorgio Calabrese, presidente comitato nazionale per la Sicurezza alimentare del Ministero della Salute, quindi Alfonso Pecoraro Scanio, presidente di UniVerde, già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Carlo Gaudio, presidente del Crea, Loredana De Petris, capogruppo del Gruppo misto del Senato della Repubblica, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e già ministro dell’Ambiente, Nelson Marmiroli, professore Emerito Biotecnologie ambientali dell’Università di Parma, direttore del Consorzio InterUniversitario Scienze Ambientali (CINSA), Gianni Mattioli, già ministro delle politiche Comunitarie, Enrico Derflingher, presidente internazionale di Euro-Toques, Guido Pollice, presidente onorario di Verdi Ambiente & Società, Rocco Pozzullo, presidente nazionale FIC – Federcuochi, Claudia Sorlini, già preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, Donato Troiano, Comitato scientifico di Nuova Verde Ambiente e direttore di Gustoh24 e Stefano Zuppello, presidente nazionale di Verdi Ambiente & Società.
Cristina Latessa