USA e Cina mettono al bando i gas refrigeranti

idrofluorocarburi

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Prima gli Stati Uniti poi, a pochi giorni di distanza, anche la Cina: le due grandi potenze dichiarano guerra agli HFC, gli idrofluorocarburi molto utilizzati in freezer e condizionatori. Dopo la notizia di qualche giorno fa che riferiva della decisione dell’EPA, Ente americano per la protezione ambientale, di regolamentare la produzione per ridurre le emissioni di questi gas serra, usati soprattutto nei congelatori dei supermercati, dell’85% entro i prossimi 15 anni, ora anche Pechino si prepara a una stretta sui gas refrigeranti HFC-23, gas micidiali per la sostenibilità ambientale, che hanno un potere climalterante addirittura 12.000 volte superiore a quello dell’anidride carbonica.


La risoluzione USA non arriva a sorpresa: l’eliminazione degli HFC era uno dei cavalli di battaglia di Biden fin dalle prime uscite pubbliche da neo presidente eletto. Ed è proprio sui gas refrigeranti che gli Stati Uniti hanno trovato la prima convergenza con la Cina sulla lotta al cambiamento climatico, lo scorso aprile, quando i due Paesi, i principali produttori di emissioni climalteranti, si sono impegnati a ratificare l’emendamento di Kigali, il trattato che completa il protocollo di Montréal del 1987 mettendo al bando anche gli HFC oltre ai più noti clorofluorocarburi CFC.

Ad una settimana di distanza dunque Washington e Pechino intraprendo la medesima strada mantenendo fede a quanto sottoscritto. In entrambi i casi è stato tuttavia prefissato di raggiungere l’obiettivo in maniera graduale, step by step.

La Cina, tramite il ministero dell’Ecologia e della Protezione Ambientale, ha fatto inoltre sapere che obbligherà tutti i 19 produttori di HCFC-22 presenti nel Paese a installare dei dispositivi che permettono di intercettare gli HFC-23 prima che vengano rilasciati in atmosfera. Saranno approntate anche delle misure – non meglio specificate – che incentiveranno il ri-uso degli idrofluorocarburi come materia prima seconda in altri processi industriali. Infine, tutte le compagnie dovranno fornire su base annuale i dati delle loro emissioni alle Nazioni Unite.

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