UE, comincia a prendere una forma la strategia F2F

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Con la votazione in Parlamento europeo, prevista ad ottobre, la strategia Farm to Fork, comincia a prendere una forma concreta pur in assenza di alcuna valutazione di impatto (sollecitata da più parti) sulla sostenibilità ambientale, sociale e soprattutto economica. Uno stand by che nel settore del Biologico pesa come un macigno stante l’aumento della frequenza di fenomeni climatici avversi ed eccezionali e l’incredibile booster alla produzione dato dall’Unione (+25% delle superfici entro il 2030). Per questo Simona Caselli, in un webinar organizzato, nei giorni scorsi, dal Future Food Institute, dove è intervenuta nel suo ruolo di presidentessa di Areflh e di responsabile delle politiche agroalimentari europee di Legacoop, ha puntato i fari sulla necessità di creare nuovi modelli in agricoltura spingendo sul pedale dell’innovazione, attraverso le risorse (tante, tantissime) nazionali ed europee, come la PAC, il programma Horizon che ricomprende anche il Next Generation EU e il PEI agricolo.

“Quest’ultimo – ha spiegato Caselli -, che è stato confermato anche nella PAC 21/27, è uno strumento dedicato all’innovazione in agricoltura tramite i partenariati di ricerca internazionali. Pur avendo molte potenzialità, è ancora sotto utilizzato, soprattutto in Italia”.

Di fronte ad un quadro normativo europeo ancora incompleto, dovuto alla lentezza dei lavori normativi rispetto alle strategie del New Green Deal – ossia quella per la biodiversità, per i modelli agricoli sostenibili e  per la gestione energetica -, iniziano a delinearsi con chiarezza i fondi sull’innovazione, corroborati anche da risorse necessarie per fronteggiare le difficoltà emerse a causa del Covid.

“Complessivamente, il quadro finanziario pluriennale che sosterrà la strategia F2F mette a disposizione dei Paesi europei 1.093 miliardi di euro – spiega Caselli – di cui, 378 dalla PAC sui tre pilastri. Un sostegno che è destinato a crescere per la maggiore quota di cofinanziamento. Ci sono, poi, 9 miliardi di euro del programma HORIZON per la sola ricerca agricola; 8 miliardi di euro dal fondo Next Generation EU per la resilienza agricola e, per l’Italia, 5,4 miliardi di euro oltre a 1,2 miliardi di fondo complementare sul piano Next Generation UE cosiddetto di ‘recovery’. A questi, si aggiungano i circa 34 miliardi di euro della quota destinata all’agricoltura, dei Fondi di investimento strategici europei per trasporti, energia e digitale e, sempre per la sola quota agricola, 31 miliardi di euro sul programma Life e Fondo di transizione giusta”.

Intanto, si sta lavorando alla proposta di legge sulla riduzione dei pesticidi che, secondo la road map dettata dalla Commissione, dovrebbe vedere la luce nel primo quadrimestre del 2022 nel quadro dell’obiettivo numero uno ossia quello relativo alle produzioni sostenibili. Sempre nello stesso periodo dovrebbe prendere forma la bozza di proposta per la revisione delle norme UE sui materiali a contatto con gli alimenti.

“Entro aprile del 2022 – ha concluso Caselli -, entrerà in vigore il nuovo testo legislativo UE  sui profili nutrizionali per aiutare il consumatore a fare scelte consapevoli; seguirà, nell’estate, l’applicazione della nuova disciplina sugli standard di commercializzazione contemporaneamente all’entrata in vigore della nuova normativa sulle etichette e, dall’inizio dell’anno prossimo, sarà vigente anche la nuova politica sulla promozione”.

Mariangela Latella 

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