Ieri il Consiglio dei ministri dell’agricoltura UE, il primo sotto presidenza della Slovenia. Tra i primi provvedimenti del ministro sloveno Jože Podgoršek, l’adozione del Piano d’azione per il biologico.
Il Piano riprende il documento proposto dalla Commissione lo scorso marzo, all’interno del quale ci si propone di sviluppare il bio su tre assi: stimolare la domanda e aumentare la fiducia dei consumatori; promuovere la conversione delle aziende e rinforzare la catena di approvvigionamento; rendere il settore più sostenibile attraverso la ricerca.
Il Piano approvato riflette il ruolo centrale dell’agricoltura e della produzione biologiche nelle strategie dell’Unione “Dal produttore al consumatore” e sulla biodiversità, volte a promuovere modelli di produzione agricola e sistemi alimentari più sostenibili, e sostiene il conseguimento dell’obiettivo del 25% della superficie agricola dell’UE investita ad agricoltura biologica e di un aumento significativo dell’acquacoltura biologica, nella consapevolezza che ogni Stato membro debba contribuire allo sforzo collettivo.
Scarica le “Conclusioni del Consiglio sul piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica”
Durante il Consiglio Podgorše ha poi presentato le sue priorità per il settore: la strategia forestale dell’UE, l’agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale (digitalizzazione, sfide demografiche e ruolo delle donne), il miglioramento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, la biodiversità e l’etichettatura degli alimenti (comprese le miscele di miele). La presidenza mirerà inoltre a chiudere i principali fascicoli legislativi ancora aperti, compresi il regolamento sul controllo della pesca e la riforma della Politica Agricola Comune.
I ministri hanno dunque espresso il loro sostegno sia al piano d’azione della Commissione per lo sviluppo della produzione biologica sia alle conclusioni del Consiglio su tale piano. Molte delegazioni tuttavia hanno preso la parola per sottolineare i i diversi punti di partenza degli Stati membri e la necessità di tener conto di queste differenze, mentre altri hanno rimarcato la necessità di aumentare la domanda di prodotti biologici sensibilizzando i consumatori e incoraggiando le istituzioni pubbliche come le scuole a fornire cibo biologico nelle loro mense.
La redazione