Restyling per Tuttovo Srl, azienda piemontese, di Rivoli in provincia di Torino, specializzata nella produzione di salse Bio destinate soprattutto all’export. Dal ketchup biologico e vegano, alla maionese bio, di riso e di soia. Ed entro l’anno stanno per arrivare due grandi novità. Una linea di ketchup ultra innovativa ed un erogatore per i supermercati che vogliono vendere salse sfuse, senza packaging.
Ne parliamo con Claudio Fantolino, amministratore unico della Tuttovo Srl.
– Cosa bolle in pentola?
“Tante novità. A cominciare dal cambio di brand e da un nuovo sito. Abbiamo deciso, come strategia di marketing di non puntare più sulle fiere, ancorché grandi come Biofach o Anuga. Per noi piccole aziende di bio non servono molto per la visibilità. Da adesso in avanti andremo solo come visitatori per avere un’idea dello stato dell’arte. Nel nostro caso, per vendere, meglio avere una strategia B2B basata sul web”.
– In che senso?
“Sito e soprattutto blog”.
– E l’e-commerce?
“Idea accantonata. L’anno scorso, in piena pandemia, abbiamo iniziato a fare dei test e-commerce sia con Alibaba, che significa mercato mondiale, che con Amazon che ci aveva fornito un pacchetto di export su cinque Paesi europei. Ma l’esperienza non è andata come ci aspettavamo causa la corsa al ribasso dei prezzi nel primo caso, e gli eccessivi costi della logistica rispetto al prezzo del prodotto, nel secondo. Su Amazon non si possono vendere singoli vasetti. È improponibile. Quindi abbiamo deciso di fare da noi”.
– Come?
“Abbiamo sviluppato una strategia di marketing B2B investendo decine di migliaia di euro in un nuovo sito. Grazie alla consulenza di un super esperto di marketing, abbiamo cambiato, tra fine 2020 e inizio 2021, il nostro brand. Non si chiamerà più ‘Natura è piacere” ma ‘Bio bontà’. Il sito www.biobonta.com è attualmente per qualche giorno in fase di manutenzione mentre quello vecchio (naturaepiacere.it) è ancora attivo. Abbiamo passato i primi mesi dell’anno, approfittando del fermo pandemico, a lavorare sul cambio delle etichette, dei packaging e tutto quello che serviva per il cambio di look. Adesso siamo pronti per partire”.
– Ci saranno anche delle novità di prodotto?
“Stiamo lavorando ad un erogatore di salse che non si sporca. Lavora e basta. Serve per i negozi che lavorano senza packaging vendendo tutti i prodotti sfusi. Lo abbiamo realizzato pensando ad un disegno di legge che sta creando molto dibattito in Francia”.
– Di che si tratta?
“Il Parlamento d’Oltralpe sta valutando la possibilità, tra mille opposizioni, di introdurre il 20% delle superfici degli store, con più di mille mq, dedicate al libero servizio. Ossia alla vendita senza packaging. Noi lavoriamo su quel mercato e ci portiamo avanti. Del resto ha molto senso se pensa che, perlomeno nel caso delle salse, su un prezzo a scaffale di 3 euro, il prodotto in sé non vale 50 centestimi. La maggior parte del valore è dato dal packaging e da tutte le fasi intermedie nella catena di fornitura e di quella del valore”.
– Novità di prodotto?
“Stiamo lavorando ad un progetto innovativo. Una linea di ketchup a cui nessuno, neanche i più grandi produttori di salse, ha mai pensato. Potremo lanciarla già dal prossimo settembre. Ma da adesso non posso dirle altro”.
– I rapporti con la GDO?
“Come può immaginare, per una piccola azienda come la nostra, che fattura 1 milione di euro l’anno, non sono facili. Difficile rispondere a richieste non programmate con dovuto anticipo. E penso che questo problema sia esteso a molte aziende bio, che per lo più sono piccole e piccolissime imprese”.
– Come pensate di far fronte a questa situazione posto che è presumibile che la domanda bio debba aumentare per seguire gli obiettivi green dell’Europa?
“Stiamo cercando di fare networking, anche grazie ad alcune iniziative dell’ente certificatore CCPB. Ma fino ad ora, dare seguito a iniziative di networking non è stato facile”.
Mariangela Latella