Il disegno di legge sulla Tutela Agroalimentare, approvato in prima lettura al Senato il 26 novembre scorso, introduce un pacchetto di misure che rafforza l’azione contro le frodi alimentari, con particolare attenzione al contrasto del “falso biologico”.
Il provvedimento interviene su due fronti: definisce nuovi reati specifici — come l’impiego di segni mendaci idonei a trarre in inganno il consumatore — e inasprisce le pene per chi commercializza prodotti non conformi. L’aggravante prevista per i casi in cui la frode riguarda alimenti dichiarati “biologici” rappresenta uno dei punti centrali del testo, in linea con l’esigenza di tutelare un mercato che oggi richiede maggiori garanzie di autenticità e tracciabilità.
Il Ddl rafforza anche la tutela delle produzioni a denominazione geografica (DOP e IGP), con un aumento delle sanzioni fino a quattro anni di reclusione e multe comprese tra 10.000 e 50.000 euro.
Per il comparto biologico, le nuove disposizioni hanno ricadute dirette su tutta la filiera: dal rafforzamento dei sistemi di controllo e certificazione alla necessità, per gli operatori, di presidiare con maggiore attenzione i processi di etichettatura, documentazione e tracciabilità.
Il provvedimento punta a ridurre l’asimmetria informativa tra produttori, distributori e consumatori, migliorando la tutela del mercato e la competitività degli operatori che rispettano regole e disciplinari del bio.
La Redazione













