Tunisia, bioterritori pilota “modello Italia” per incentivare l’agricoltura bio

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La città di Kesra nel governatorato di Siliana, nel centro-sud della Tunisia, ha ospitato le giornate dei Bioterritori, che hanno visto la partecipazione e il sostegno dell’ambasciata d’Italia a Tunisi.

Con fondi della Cooperazione italiana, coordinato dal Ciheam di Bari e con il supporto dell’Agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo (Aics), l’iniziativa ha messo in luce i risultati ottenuti e gli sforzi in corso per la creazione di bio-distretti pilota sul territorio tunisino, che prendono a modello quanto è stato già fatto finora in Italia. Obiettivo del progetto, in sinergia con il ministero dell’Agricoltura, delle risorse Idriche e della Pesca, è promuovere un quadro di sviluppo locale orientato verso il supporto alle attività produttive, ai servizi, al lavoro, all’imprenditoria e all’innovazione, incoraggiando la formalizzazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese attraverso la valorizzazione delle risorse naturali e delle competenze delle comunità locali.

I territori pilota in Tunisia sono i siti di Kesra, Mejel Bel Abbes, Haouaria, Hazoua e Sejnene, dove gli agricoltori, gli abitanti, gli operatori turistici, le associazioni e le autorità pubbliche hanno raggiunto un accordo per una gestione durevole e sostenibile delle risorse locali sulla base dei principi e delle pratiche dell’agricoltura biologica, con l’intento di massimizzare il potenziale economico e socioculturale del territorio. Ogni bioterritorio tiene conto del modo di vita, dell’alimentazione, delle relazioni umane e delle risorse naturali presenti e il risultato è una produzione agricola locale apprezzata dai consumatori e, di conseguenza, di maggior valore commerciale. In una prima fase è stato effettuato uno studio di pre-fattibilità partito dall’analisi delle diverse filiere, dall’analisi e dalla revisione della legislazione e dei mezzi finanziari utili a supportare l’effettiva costituzione dei bioterritori in Tunisia. La seconda fase ha previsto delle giornate di sensibilizzazione e dei viaggi di studio e formazione in Italia, in particolare nel biodistretto del Cilento, per cui è stato coinvolto anche il settore privato e gli attori delle filiere complementari di ogni sito pilota.

L’agricoltura biologica in Tunisia ha registrato negli ultimi anni un rilevante aumento sia in termini di superfici agricole riservate alle coltivazioni, che di redditività. Le principali coltivazioni biologiche, per le quali la Tunisia è apprezzata in tutto il mondo, sono l’olivicoltura e la produzione di datteri. L’olio biologico tunisino viene esportato oggi in 54 mercati internazionali soprattutto in Europa (oltre 56 mila tonnellate all’anno) e Stati Uniti (35 mila tonnellate all’anno). La Tunisia si posiziona tra i più importanti esportatori di olio al mondo, insieme alla Spagna e all’Italia.

L’Italia è anche la destinazione principale dei prodotti agricoli biologici tunisini, con il 42% del totale, seguita da Spagna e Francia, rispettivamente con il 25% e il 12%. Secondo l’ultimo bollettino dell’Osservatorio nazionale tunisino dell’agricoltura (Onagri), le esportazioni di prodotti biologici si concentrano principalmente sull’olio d’oliva biologico e sui datteri, seguiti dai prodotti forestali biologici.

Fonte: Agenzia Nova

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