Le rilevazioni Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) riferite al solo canale della grande distribuzione, nei primi quattro mesi del 2011 indicano una crescita degli acquisti di prodotti biologici confezionati dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2010, confermando il trend positivo registrato lo scorso anno (+11,6% sul 2009).
A primeggiare nelle borse della spesa biologica degli italiani sono i prodotti ortofrutticoli, seguiti dai lattiero-caseari e dai prodotti per la prima colazione; significativo anche il peso di bevande, uova e prodotti per l’infanzia.
“Una crescita ancora importante – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – che continua da otto anni e dimostra quanto il bio sia in controtendenza rispetto all’intero comparto dell’agroalimentare. Ciò è ancora più vero se si considera che la rilevazione Ismea riguarda solo super e ipermercati, la cui proposta di prodotti biologici, per quanto importante, è contenuta: negli oltre mille negozi del canale del dettaglio specializzato, che propongono ai consumatori soltanto prodotti biologici, con una gamma che supera le 4.000 referenze, l’andamento è ancora più brillante: la crescita è vicina al 20%. I dati Ismea hanno anche evidenziato una forte asimmetria tra produzione e consumo che vede prevalere il Mezzogiorno come polo produttivo nazionale, con il 52% di quota sul totale, e che assegna al Nord il primato assoluto dei consumi, con oltre il 70% di incidenza sugli acquisti domestici complessivi, contro l’8% appena del Sud. Nell’ambito del “fuori casa” va registrato il successo dei prodotti biologici non solo in mense e agriturismi, anch’essi in costante crescita, ma anche in bar e ristoranti: sono già alcune centinaia quelli che hanno inserito prodotti biologici nella loro offerta: si tratta di dati interessanti che mostrano come sempre più consumatori siano interessati alla qualità e alle garanzie di un prodotto certificato nell’intero ciclo produttivo, offrendo così al il comparto molte opportunità di sviluppo. Ora ci attendiamo dal Ministro Romano un rilancio del Piano d’azione nazionale di settore su basi nuove e con un forte orientamento all’organizzazione della produzione e della filiera così come chiediamo al Ministero e alla Regioni di aprire subito un tavolo dedicato a una nuova politica nazionale per il biologico in previsione della riforma della Politica Agricola Comune europea ormai alle porte”.
I dati Ismea, sempre in termini di spesa di prodotti biologici confezionati, attestano una crescita degli acquisti particolarmente sostenuta, nei primi quattro mesi del 2011, per latte e derivati (+20,4% rispetto allo stesso periodo del 2010), bevande (+13,9%) e prodotti per la prima colazione (+10,4%). Avanzano anche frutta e ortaggi (+8,5%), che concentrano il 21,7% della spesa bio. Pasta e riso crescono a un tasso particolarmente sostenuto, superiore al 30% secondo le rilevazioni dell’Ismea, sfiorando il 5% di quota, mentre segnano il passo gli acquisti di prodotti per l’infanzia (-7,7%), oli (-20,3%), pane e sostituti (-11,3%) e condimenti vari (-20,5%).
A livello di singole referenze, le più presenti nel carrello degli italiani sono uova e latte fresco, con quote rispettivamente dell’8,5 e dell’8 per cento sulla spesa totale e incrementi su base annua del 7 e del 32 per cento.