“Il Parlamento europeo ha adottato, in prima lettura, la sua posizione sulla proposta della Commissione Europea per una legge sul monitoraggio del suolo (Soil Monitoring Law).Il primo atto legislativo dell’UE dedicato al suolo – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente -. Un passo molto importante in quanto, per la prima volta, un’istituzione comunitaria colma il vuoto normativo del diritto ambientale sulla materia della tutela del suolo.
É un esito a cui si arriva dopo circa vent’anni di tentativi da parte della Commissione UE, con testi di direttiva sempre respinti da una minoranza di Stati membri. Ovviamente il voto parlamentare è il primo step, a giugno dovrà pronunciarsi il Consiglio e il dossier sarà poi seguito dal nuovo Europarlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno, ma siamo molto fiduciosi. È solo l’inizio e non c’è più tempo per rinviare l’assunzione di un impegno forte e vincolante per dotare l’Europa di una direttiva per la protezione dei suoli, come abbiamo chiesto questi anni, anche con il progetto Soil4life, con cui abbiamo attivato iniziative internazionali di sostegno ed un appello per una leadership europea nella lotta al degrado del suolo. È ora che l’Italia faccia la sua parte, essendo tra i Paesi nelle condizioni più precarie per i rischi di desertificazione, erosione dei suoli agrari (causata soprattutto dall’eccesso di lavorazioni) e per il consumo di suolo. Il Governo e il Parlamento italiano accelerino per dotare il Paese di una legge contro il consumo di suolo. Ricordando che, proprio per l’inazione politica, oggi il tema continua a restare competenza e responsabilità esclusiva delle autorità nazionali dei Paesi Membri”.
“Secondo i dati dell’Osservatorio Europeo dei Suoli del CCR di Ispra – ha aggiunto Damiano Di Simine, responsabile suolo Legambiente – in Europa il 61% dei suoli è in cattive condizioni di salute e i suoli agricoli sono quelli che se la passano peggio: il 90,1% sono malsani. Un quadro allarmante, che ci fa sicuramente accogliere positivamente il passo avanti fatto dal Parlamento europeo per avere suoli sani entro il 2050, con una definizione armonizzata di salute del suolo e un quadro di monitoraggio (completo e coerente) per promuovere la gestione sostenibile del suolo. Una legge che obbligherà i Paesi dell’UE a monitorare prima, e a valutare poi, lo stato di salute di tutti i suoli sul loro territorio; ma molto indebolita rispetto agli obiettivi che aveva dichiarato nella strategia per il suolo al 2030, due anni fa, la Commissione UE: parlava infatti di presentare una Soil Health Law che però, già alla sua pubblicazione, era stata ridimensionata in Soil Monitoring Law. Quindi molto bene una direttiva che sviluppi un quadro comune di monitoraggio dei suoli ma bisogna fare molto di più, nel tentativo di mettere in atto qualsiasi misura attuabile per migliorare efficacemente la salute del suolo”.
Fonte: Legambiente