Sicilia, accordo a tre per proteggere e valorizzare gli agroecosistemi italiani

Intesa Sicilia - copyright Coordinamento Agroecologia Sicilia

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Lo scorso 26 agosto segna un passo importante per l’agroecologia e l’agroforestazione in Sicilia grazie alla firma di un protocollo d’intesa tra l’Associazione Italiana Agroforestazione (AIAF), l’Associazione Italiana di Agroecologia (AIDA) e il Coordinamento Agroecologia Sicilia (CAS).
L’accordo mira a promuovere pratiche agricole sostenibili, in risposta a sfide ambientali urgenti come la desertificazione e il degrado del suolo e stabilisce una collaborazione tra le tre organizzazioni per sviluppare e promuovere l’agroecologia e l’agroforestazione, attraverso iniziative congiunte in diversi ambiti. 

La sinergia tra AIAF, AIDA e CAS rappresenta una risposta concreta alla necessità di proteggere e valorizzare gli agroecosistemi italiani, preservando al contempo i paesaggi agroforestali che caratterizzano il territorio. Le pratiche agroecologiche e agroforestali offrono, infatti, soluzioni sostenibili per aumentare la resilienza dei sistemi agricoli, migliorare la biodiversità e garantire la sicurezza alimentare.

La desertificazione, in particolare, è una minaccia crescente nel Sud Italia e in altre aree del Mediterraneo. Le tecniche di agroforestazione, che integrano alberi e arbusti nei sistemi agricoli, possono contribuire a mitigare gli effetti della siccità, ridurre l’erosione del suolo e migliorare la fertilità del terreno. Allo stesso modo, l’agroecologia promuove l’uso efficiente delle risorse naturali, riducendo la dipendenza dai prodotti chimici e favorendo una gestione più equilibrata e sostenibile delle terre coltivate.

In un contesto globale in cui i cambiamenti climatici e il degrado ambientale stanno mettendo sotto pressione i sistemi agricoli tradizionali, la firma di questo protocollo rappresenta un tassello importante in vista di più significativa svolta per l’Italia.

Scopo della collaborazione che coinvolge le tre associazioni è l’integrazione delle competenze e delle risorse di ciascuna di esse per lavorare sia a livello tecnico che normativo. Ciò include il supporto alla ricerca, la formazione e l’educazione, la sensibilizzazione del pubblico e delle istituzioni, la promozione di progetti pilota e l’influenza sulle politiche agricole a livello nazionale e regionale.

Il protocollo d’intesa definisce sei principali ambiti di intervento come di seguito descritti.

  1. Supporto alla ricerca partecipativa. L’accordo prevede lo sviluppo di progetti di ricerca congiunti che studiano e migliorano le pratiche agroecologiche e agroforestali. Un obiettivo fondamentale è contrastare i processi di desertificazione, un problema crescente in molte regioni italiane.
  2. Formazione ed educazione. Le organizzazioni si impegnano a organizzare corsi, seminari, workshop e pubblicazioni destinati a vari target, tra cui agricoltori, tecnici, studenti e cittadini. La formazione è vista come uno strumento chiave per diffondere l’innovazione nel settore agricolo e promuovere una gestione sostenibile del territorio.
  3. Sensibilizzazione. Attraverso eventi locali, nazionali e internazionali, campagne di comunicazione e iniziative educative, le tre organizzazioni puntano a far conoscere e diffondere le pratiche agroecologiche e agroforestali. Questo coinvolgimento attivo mira a influenzare positivamente cittadini, istituzioni e stakeholder.
  4. Progetti pilota e dimostrazioni pratiche.  Il protocollo promuove la realizzazione di progetti pilota che dimostrino l’efficacia delle pratiche agroecologiche e agroforestali. Questi progetti fungeranno da esempi concreti per agricoltori e decisori politici, evidenziando come tali pratiche possano essere implementate con successo anche su larga scala.
  5. Sviluppo di definizioni e linee guida. Un altro obiettivo è lo sviluppo di definizioni precise per le aziende e i territori agroecologici, insieme a linee guida che verranno elaborate attraverso un processo di normazione (Uni). Questo contribuirà a fornire un quadro chiaro e unificato per l’agroecologia in Italia.
  6. Promozione di leggi e norme. Infine, le organizzazioni collaboreranno per promuovere l’adozione di leggi e normative a livello nazionale e regionale, garantendo che queste siano coerenti e supportino efficacemente la transizione verso l’agroecologia.

Uno degli elementi chiave dell’accordo è il forte impegno verso la “ricerca partecipativa”. Questo approccio coinvolge direttamente agricoltori e comunità locali nella sperimentazione e nello sviluppo di nuove tecniche agroecologiche e agroforestali. La ricerca partecipativa consente di adattare le innovazioni alle specifiche esigenze dei diversi territori, aumentando così le possibilità di successo e di adozione su larga scala. L’importanza della ricerca è ulteriormente sottolineata dalla necessità di contrastare la desertificazione e di adattarsi ai cambiamenti climatici. Progetti di ricerca congiunti tra AIAF, AIDA e CAS offriranno nuove soluzioni pratiche, che non solo aiuteranno a proteggere il paesaggio siciliano e italiano, ma potranno anche essere esportate e adattate ad altre regioni del Mediterraneo.

Il successo delle pratiche agroecologiche dipende dalla loro diffusione e accettazione su larga scala. Ecco perché la sensibilizzazione e la formazione rivestono un ruolo cruciale nel protocollo d’intesa. L’organizzazione di eventi, corsi e seminari non solo informerà i partecipanti sui benefici dell’agroecologia, ma creerà anche una rete di individui e comunità che condividono l’impegno per un’agricoltura sostenibile. Coinvolgere cittadini, studenti e amministrazioni pubbliche è fondamentale per costruire una consapevolezza diffusa sui temi dell’agroecologia. Questa collaborazione tra diversi settori della società aiuterà a superare le barriere culturali e istituzionali che spesso ostacolano l’adozione di pratiche innovative.

Angela Sciortino

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