Il 14 ottobre a Bologna, in collaborazione con Fondazione FICO, abbiamo brevemente presentato la nostra piattaforma d’informazione B2B ovvero il nuovo GreenPlanet, nell’ambito del convegno “Conoscere il Biologico – Storie di successo del bio italiano”.
In un breve intervento seguito alle relazioni abbiamo spiegato il significato che oggi può e deve avere una corretta ed efficace informazione di filiera. In poche parole significa mettere al centro dell’informazione le aziende, i loro fornitori, i loro clienti; diffondere e promuovere le novità di prodotto e di servizio presso i distributori finali; divulgare le novità della ricerca e della legislazione nazionale ed europea; dare voce agli organismi di settore; contribuire alla credibilità e alla trasparenza del biologico nell’ambito agricolo e agroindustriale e nella società difendendone a spada tratta i contenuti e i valori.
Ancora più brevemente un’efficace informazione B2B accorcia la filiera, crea una comunità di persone, imprese e organismi pubblici e privati nel senso di promuoverne una sensibilità e una visione comuni. E fa cultura di settore, in-formazione, in quei gangli della filiera stessa in cui ci sia il bisogno insieme diffondendo la cultura della trasparenza attraverso la condivisione delle notizie e dei valori.
Nella stessa occasione mi sono permesso di dire qualcosa su cui si potrebbe aprire un grande dibattito. I nemici del biologico non si nascondono nel mercato, dove però c’è enorme bisogno di informazione, anche da parte degli addetti agli acquisti delle grandi catene della GDO da cui passa una percentuale sempre più importante delle vendite. Se si parla di consumatori poi la domanda è ancora in aumento. Qualche giorno fa un sito specializzato in ortofrutta ha riportato una ricerca i cui risultati riprendo in sintesi pari pari: “Il Monitor Ortofrutta ha chiesto agli italiani quali fossero le categorie a cui andava dedicato più spazio all’interno del reparto ortofrutta. Ogni rispondente poteva votare più di una categoria. Al primo posto troviamo la frutta biologica (33%) seguita, con solo un punto percentuale in meno, dalla verdura bio (32%)”. E allora dove si nascondo i nemici?
Nell’agricoltura industriale innanzitutto e nel biologico stesso allorché il bio è cavalcato per motivi commerciali senza guardare in faccia nessuno e, in qualche maledetto caso, anche recente, commettendo truffe a danno di un settore che in larghissima maggioranza è fatto di imprese e imprenditori preparati e onesti. GreenPlanet ha fatto sin dalle origini la sua scelta di campo, che è chiara e netta: il biologico vero, da far crescere, da migliorare in alcuni casi (“Alzare l’asticella” afferma Maria Grazia Mammuccini) ma che in tanti casi invece ha già fatto passi da gigante.
Ecco, questa in breve è la nostra visione, gli obiettivi che ci siamo posti, il nostro programma di lavoro.
Dietro al nuovo GreenPlanet c’è una casa editrice indipendente, la Gemma Editco di Verona, il suo network, una redazione di giornalisti professionisti, la voglia di far bene, nient’altro.
Antonio Felice
direttore di GreenPlanet.net
Siamo partiti. Ecco il nostro programma di lavoro. Dietro di noi solo la voglia di far bene
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Il 14 ottobre a Bologna, in collaborazione con Fondazione FICO, abbiamo brevemente presentato la nostra piattaforma d’informazione B2B ovvero il nuovo GreenPlanet, nell’ambito del convegno “Conoscere il Biologico – Storie di successo del bio italiano”.
In un breve intervento seguito alle relazioni abbiamo spiegato il significato che oggi può e deve avere una corretta ed efficace informazione di filiera. In poche parole significa mettere al centro dell’informazione le aziende, i loro fornitori, i loro clienti; diffondere e promuovere le novità di prodotto e di servizio presso i distributori finali; divulgare le novità della ricerca e della legislazione nazionale ed europea; dare voce agli organismi di settore; contribuire alla credibilità e alla trasparenza del biologico nell’ambito agricolo e agroindustriale e nella società difendendone a spada tratta i contenuti e i valori.
Ancora più brevemente un’efficace informazione B2B accorcia la filiera, crea una comunità di persone, imprese e organismi pubblici e privati nel senso di promuoverne una sensibilità e una visione comuni. E fa cultura di settore, in-formazione, in quei gangli della filiera stessa in cui ci sia il bisogno insieme diffondendo la cultura della trasparenza attraverso la condivisione delle notizie e dei valori.
Nella stessa occasione mi sono permesso di dire qualcosa su cui si potrebbe aprire un grande dibattito. I nemici del biologico non si nascondono nel mercato, dove però c’è enorme bisogno di informazione, anche da parte degli addetti agli acquisti delle grandi catene della GDO da cui passa una percentuale sempre più importante delle vendite. Se si parla di consumatori poi la domanda è ancora in aumento. Qualche giorno fa un sito specializzato in ortofrutta ha riportato una ricerca i cui risultati riprendo in sintesi pari pari: “Il Monitor Ortofrutta ha chiesto agli italiani quali fossero le categorie a cui andava dedicato più spazio all’interno del reparto ortofrutta. Ogni rispondente poteva votare più di una categoria. Al primo posto troviamo la frutta biologica (33%) seguita, con solo un punto percentuale in meno, dalla verdura bio (32%)”. E allora dove si nascondo i nemici?
Nell’agricoltura industriale innanzitutto e nel biologico stesso allorché il bio è cavalcato per motivi commerciali senza guardare in faccia nessuno e, in qualche maledetto caso, anche recente, commettendo truffe a danno di un settore che in larghissima maggioranza è fatto di imprese e imprenditori preparati e onesti. GreenPlanet ha fatto sin dalle origini la sua scelta di campo, che è chiara e netta: il biologico vero, da far crescere, da migliorare in alcuni casi (“Alzare l’asticella” afferma Maria Grazia Mammuccini) ma che in tanti casi invece ha già fatto passi da gigante.
Ecco, questa in breve è la nostra visione, gli obiettivi che ci siamo posti, il nostro programma di lavoro.
Dietro al nuovo GreenPlanet c’è una casa editrice indipendente, la Gemma Editco di Verona, il suo network, una redazione di giornalisti professionisti, la voglia di far bene, nient’altro.
Antonio Felice
direttore di GreenPlanet.net
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