Sì alla frutta, no alle merendine per 1.500 studenti di Bologna

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Le merendine bandite dalla ricreazione, via libera invece a frutta secca, fresca e verdure cotte o crude. È la decisione, positiva quanto – per certi aspetti – clamorosa, assunta a Bologna dalle scuole materne-elementari Manzolini, elementari XXI Aprile, Bombicci e Armandi Avogli, e alla media Guinizelli, tutte nel quartiere Saragozza, dove il dirigente scolastico ha ufficialmente vietato il consumo, da parte degli studenti, di merendine confezionate, pizze e panini farciti, mentre per quanto concerne cracker e yogurt il giudizio è ancora sospeso.

Il nuovo regolamento è stato emanato dal Consiglio di istituto dopo un lavoro durato un anno che ha preso in esame le esigenze di 1.500 bambini, facendo però scattare immediatamente una polemica aspra tra non pochi genitori.

‘I motivi – ha spiegato il preside dell’istituto comprensivo Stefano Mari – sono di salute pubblica in generale: aumentare il consumo di frutta e verdura fa bene. Con la frutta e la verdura per merenda c’è una riduzione dell’apporto calorico per i bambini a rischio di obesità. L’idea è quella di far portare un alimento che va bene a tutti: a scuola si devono socializzare esperienze che mettono tutti i bambini sullo stesso piano’. L’obiettivo però è anche quello di ridurre gli scarti alimentari.

 

 

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