GOEL Bio è la cooperativa che aggrega le aziende agricole biologiche che si oppongono alla ‘ndrangheta. Fa parte di GOEL – Gruppo Cooperativo, comunità di persone, imprese e cooperative sociali che opera per il cambiamento e il riscatto della Calabria. GOEL – Gruppo Cooperativo vuole dimostrare che l’etica non è solo una scelta moralmente giusta, ma che è anche efficace, l’unica via per lo sviluppo sostenibile dei territori in cui viene praticata. E quindi che la ‘ndrangheta e i poteri deviati che soffocano la Calabria non sono solo ingiusti, ma anche fallimentari: è possibile farne a meno e creare sviluppo autentico attraverso modelli economici funzionali ed efficaci. Ne è convinto Vincenzo Linarello, Presidente di GOEL – Gruppo Cooperativo.
– Come nasce GOEL Bio? Quali eventi ne hanno determinato la costituzione? Perché proprio i produttori bio?
“GOEL Bio è nata per contrapporre alla violenza la forza gentile della cooperazione sociale: dal momento della loro
adesione a GOEL, i produttori non sono più stati soli. Dire no a chi cerca di imporre il controllo del territorio anche in ambito agricolo significa infatti anche poter essere oggetto di ripetute aggressioni: ma di fronte a questi episodi, GOEL reagisce in modo compatto, denunciando e mobilitando la propria rete nazionale ed internazionale. Dopo ogni aggressione significativa, organizza una Festa della Ripartenza, per dimostrare pubblicamente come il danno sia stato riparato e come l’azienda possa ripartire. Una strategia che è una risposta puntuale al tentativo di depressione economica e sociale
attuato dagli autori di questi episodi di stampo mafioso. GOEL Bio respinge ogni tipo di violenza, verso le persone e verso la terra: il metodo biologico è una scelta consequenziale, insieme alla valorizzazione delle colture tipiche, anche a rischio estinzione, e della legalità nella filiera”.
– Qual è il contesto aziendale e quale la metodica di lavoro?
“Non bastava solo difendersi. Spesso, le aziende che si oppongono alla ‘ndrangheta devono affrontare anche notevoli difficoltà economiche: chi ha il coraggio di fare la scelta giusta deve essere quindi aiutato a diventare azienda di successo. GOEL Bio ha lavorato in questo senso: i suoi produttori ricevono oggi per ogni chilogrammo di arance 45 centesimi, molto più dei 10-15 centesimi che offre in media il mercato locale. Sono gli stessi produttori, nelle assemblee annuali, a decidere il
prezzo di sostenibilità del proprio lavoro. Un prezzo che non ricade sul consumatore finale, perché GOEL ha ricostruito tutta la filiera, passo dopo passo, insieme ai propri soci agricoltori; l’ha resa efficiente e si è dotato di una propria struttura commerciale eliminando intermediari e grossisti locali così da garantire un equo compenso senza gravare su chi
acquista I Frutti della Legalità”.
– Le cultivar biologiche. Quale il ventaglio varietale?
“I Frutti della Legalità non possono non comprendere gli agrumi, tutti biologici: i soci GOEL Bio producono arance Navel, Tarocco, Moro, Lane Late, Belladonna, Biondo, Ovale calabrese, Valencia, Clementine Comuni, Clementine Hernandina, Bergamotti, Limoni, Mandarini Tardivi di Ciaculli. Non manca la cipolla rossa biologica di Tropea IGP Calabria. Crediamo nella tutela della biodiversità: per questo ci impegniamo a coltivare varietà storiche ma a rischio come l’arancia Biondo o il mandarino tardivo di Ciaculli, dal gusto eccellente ma purtroppo non sempre apprezzate solo per la naturale presenza di semi. Crediamo nel biologico vero ed autentico: GOEL Bio si è dotato di un rigoroso sistema di controlli e analisi anti-contaminazione che va ben oltre quelli previsti dalla legge e dai propri clienti rivenditori. I soci hanno inoltre deciso all’unanimità di dotarsi di un protocollo etico per bandire le eventuali infiltrazioni, il lavoro illegale e il caporalato dai
campi: un protocollo, visionabile sul sito www.goel.bio, che prevede verifiche a sorpresa nei diversi momenti di lavorazione dei prodotti e, in caso di infrazione grave, l’espulsione immediata da GOEL Bio e sanzione da migliaia di euro”.
– Quali i punti di arrivo e le novità aziendali?
“L’equo compenso agli agricoltori è stato un obiettivo raggiunto, così come l’ottenimento delle certificazioni Global GAP e GRASP, Bio e Biosuisse. Oggi, I Frutti della Legalità sono distribuiti, tra gli altri, da Ecor NaturaSì, CTM Agrofive-AltroMercato, Eataly, Coop Svizzera, il circuito Legal Und Lecker in Germania, oltre che da numerosissimi Gruppi di Acquisto Solidale: realtà che condividono la nostra proposta di etica e sostenibilità. Abbiamo numerose richieste di adesione di aspiranti soci: la sfida è diventare più grandi e sempre più etici”.
Maria Ida Settembrino