Sempre meno api: allarme in America

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Le api mellifere non producono solo miele: l’operoso insetto è fondamentale anche per la fornitura alimentare mondiale. Un terzo dei prodotti alimentari che consumiamo dipende infatti dall’impollinazione degli insetti, in particolare delle api domestiche, che vengono allevate e gestite dagli apicoltori.

Il valore degli insetti impollinatori nella produzione agricola mondiale, che si estrinseca nella produzione di raccolti migliori, sia per qualità, sia per quantità, è stato stimato, nel 2005, in 208 miliardi di dollari.

Questo dato non tiene conto del valore al dettaglio di ciò che le api impollinano – dalle mele e dalle ciliegie, ai broccoli e alle zucche – o del miele che le api producono. Solo in Gran Bretagna, dove le api contribuiscono a un raccolto del valore aggiunto di circa 413 milioni di dollari, il valore al dettaglio stimato è pari a un miliardo di dollari.

Ma la spirale al ribasso delle popolazioni di api – sia selvatiche, sia d’allevamento – ha messo tutto ciò a rischio. Il numero delle colonie di api sta diminuendo in tutti gli Stati Uniti d’America, a causa di nuove pressioni, come malattie, parassiti, e il fenomeno conosciuto come sindrome dello spopolamento degli alveari, caratterizzato dall’inspiegabile scomparsa delle api dai loro alveari.

Anche lo stress causato dall’essere trasportate, ogni anno, in tutto il Paese, per migliaia di miglia, per impollinare diversi frutteti ha avuto il suo costo. Negli ultimi sei anni, gli apicoltori americani hanno perso, in media, circa il 30% dei loro alveari, ogni inverno.

Più specificatamente, dal 2006, sono andati persi 10 milioni di alveari, per un costo di 200 dollari ad alveare, secondo l’ultimo rapporto sulla salute delle api elaborato dal Dipartimento all’Agricoltura degli Stati Uniti e dall’Environmental Protection Agency. Il costo per sostituire tutti quegli alveari morti – pari a un totale di 2 miliardi di dollari – ricade sugli apicoltori.

Sebbene vi siano diversi insetti impollinatori, non vi e’ una valida alternativa alle api mellifere, che sono facili da gestire in massa, e non hanno rivali per quanto riguarda l’ampia varietà di colture che possono impollinare. Le mandorle, per esempio, dipendono esclusivamente dall’impollinazione delle api. Ogni anno, i produttori agricoli americani utilizzano più della meta’ dei 2,4 milioni di colonie di api del paese per impollinare quasi 3 miliardi di dollari di raccolti di mandorle, soprattutto in California.

Le api mellifere come specie non corrono il pericolo di scomparire, sostiene Kim Kaplan, del Dipartimento all’Agricoltura degli Stati Uniti, ma ciò che è a rischio sono gli apicoltori commerciali su larga scala e, di conseguenza, anche i produttori agricoli che dipendono da queste api per l’impollinazione dei loro raccolti.

Gli introiti che gli apicoltori percepiscono affittando i propri alveari ai coltivatori sono diventati sempre più importanti, perché, negli ultimi decenni, le aziende agricole si sono estese.

Tuttavia, se le perdite dovessero mantenersi all’attuale livello insostenibile, sempre più apicoltori saranno costretti a cessare l’attività.

‘Immaginate di essere un produttore lattiero caseario e di perdere, ogni anno, il 30% delle mucche di vostra proprietà – per quanto tempo continuereste a portare avanti la vostra attività?’, chiede Carlen Jupe, segretario e tesoriere della California State Beekeepers Association. ‘Non è possibile perdere quella percentuale di bestiame, e pensare di poter proseguire il proprio business’.

Se gli apicoltori dovessero lasciare la loro attività, il numero delle colonie gestite registrerebbe una contrazione ancora più netta, e ciò costringerebbe i produttori agricoli a sostenere una spesa maggiore per i servizi di impollinazione.

Due economisti agricoli dell’Università della California, a Davis, Daniel Sumner e Hayley Boriss, hanno sottolineato come il calo delle popolazioni di api della California, sommato a un aumento della domanda di servizi di impollinazione, dovuto a una maggiore diffusione dei raccolti di mandorlo, abbia determinato un’impennata dei costi di impollinazione. ‘Dal 2004 al 2006, il prezzo richiesto per impollinare i mandorli della California è passato da circa 54 a 136 dollari a colonia’, hanno scritto gli autori in un rapporto del 2006.

Se i produttori agricoli saranno costretti a pagare cifre più alte per i servizi di impollinazione, è solo una questione di tempo, prima che i consumatori inizieranno a vedere quei costi scaricarsi sui prezzi dei generi alimentari. (Fonte: businessinsider.com, Agra Press, Bioagricoltura Notizie) 

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