L’analisi dei processi aiuta a comprendere i fenomeni nella loro interezza. Questa è stata la premessa che ha portato Bio Eco Actual (testata dedicata ai professionisti del bio in Spagna e partner di Greenplanet.net) a creare il Termometro Trimestrale dello stato del settore biologico (QTSOS). In questa sua seconda edizione, che prende in analisi il primo trimestre del 2025: gennaio-marzo (Q1), il Termometro fornisce informazioni complete e comparative sul settore biologico in Spagna: hanno partecipato aziende con profili molto diversi tra loro, garantendo una rappresentazione equilibrata e significativa del settore.
Osservando i risultati, il campione è composto da un 38% di aziende impegnate nei punti vendita, 26% nella distribuzione e 36% nella produzione. Per quanto riguarda la dimensione delle aziende, il 48% è costituito da aziende con meno di 10 dipendenti, il 32% ha tra i 10 e i 50 dipendenti e il 20% è costituito da aziende con più di 50 dipendenti. Infine, per quanto riguarda le aree di produzione all’interno del settore biologico, hanno partecipato aziende che si occupano di alimenti, cosmetici naturali, integratori alimentari, prodotti per la casa e per la pulizia.
Risultati chiave
Il punteggio medio per il primo trimestre del 2025 è di 3,7 su 5. Il 64% delle aziende dichiara che la propria situazione è migliorata, il 25% ha gli stessi valori dello stesso trimestre dell’anno precedente e solo l‘11% indica una tendenza negativa.
Scomponendo i dati per variabili, si ottengono i seguenti risultati:
- Vendite: il 72% delle aziende dichiara un aumento nell’ultimo trimestre, il 14% un aumento costante e un altro 14% una diminuzione. Questi dati riflettono una crescita sostenuta del consumo di prodotti biologici e un solido ritmo di vendite nel settore.
- Occupazione: il 20% delle aziende ha aumentato il numero di dipendenti, il 73% lo ha mantenuto e solo il 7% lo ha ridotto.
- Prezzi: Il 30% ha mantenuto i prezzi, il 68% li ha leggermente aumentati e il 2% è riuscito a ridurli.
- Investimenti: il 29% delle aziende ha aumentato il livello di investimenti, il 68% lo ha mantenuto e il 3% lo ha ridotto.
- Azioni: Il 45% delle aziende ha mantenuto livelli simili a quelli dei periodi precedenti, il 31% li ha aumentati e il 24% li ha ridotti.
- Esportazioni: il settore ha consolidato il proprio profilo di esportazione, con il 65% delle aziende che ha mantenuto i propri livelli, il 29% che li ha aumentati e solo il 6% che li ha ridotti.
Confrontando i dati ottenuti nella prima edizione del QTSOS (4° trimestre 2024) si ottiene quanto segue:
Tabella 1: Confronto delle percentuali delle variabili tra il quarto trimestre del 2024 e il primo trimestre del 2025.
Si possono osservare le seguenti dinamiche rilevanti:
- L’andamento delle vendite è molto positivo. In entrambi i trimestri, il 79% e il 72% delle aziende ha registrato un aumento delle vendite, a dimostrazione della crescita dei consumi verdi.
- L’occupabilità nel settore rimane forte. In entrambi i trimestri un’alta percentuale di aziende ha dichiarato di essere in grado di mantenere il numero di dipendenti. Tuttavia, nel quarto trimestre del 2024 la percentuale di aziende che hanno aumentato il personale è stata maggiore, a causa del contesto delle vacanze natalizie.
- I prezzi sono uno degli indicatori economici chiave. Mentre nel T4 la maggior parte delle aziende ha mantenuto i prezzi, nel T1 un’ampia percentuale di aziende è stata costretta ad aumentarli a causa dell’attuale contesto inflazionistico.
Il 72% delle aziende dichiara un aumento delle vendite nell'ultimo trimestre
Percezione del settore nel suo complesso
La redazione di Bio Eco Actual sa che il settore raggiunge il suo massimo potenziale quando agisce in modo coeso. Per questo è stato chiesto alle aziende come percepiscono la situazione complessiva del settore.
In termini generali, le aziende hanno valutato l’ultimo trimestre con un punteggio medio di 3,4 su 5. Nella stessa direzione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’86% ritiene che la situazione sia migliorata o rimasta invariata, mentre il 14% percepisce un peggioramento della situazione del settore.
Prospettive future
Per quanto riguarda le proiezioni future, il Termometro indica: in primo luogo, che le aziende hanno prospettive ottimistiche. Il 66% ritiene che la propria situazione migliorerà nel prossimo trimestre, il 29% prevede che rimarrà invariata e solo il 5% ritiene che peggiorerà. In secondo luogo, per quanto riguarda l’evoluzione del settore nel suo complesso, il 54% delle aziende è fiducioso che la situazione migliorerà, il 36% che rimarrà stabile e il 10% che peggiorerà.
Questi risultati rafforzano la visione positiva e la fiducia nella crescita sostenuta del settore biologico in Spagna.
Risultati per settore di produzione
Punti vendita
Se analizziamo i punti vendita nel loro complesso (negozi, catene, negozi online e punti vendita della grande distribuzione), vediamo che il punteggio medio è di 3,7, rispetto al 3,6 del trimestre precedente (punteggio medio dei punti vendita nel QTSOS Q4 2024).
In termini di tendenze rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il 64% di tutti i punti vendita dichiara che la propria azienda è migliorata, mentre il 25% afferma che è rimasta a livelli simili e solo l’11% segnala un calo. Per quanto riguarda le tendenze future, le prospettive sono positive: il 71% ritiene che la propria azienda migliorerà, il 22% si aspetta che rimanga stabile e il 7% pensa che la situazione peggiorerà.
Per quanto riguarda il settore nel suo complesso, i punti vendita lo valutano con un punteggio medio di 3,3, che rappresenta una differenza di 0,4 punti rispetto alla valutazione data alle proprie aziende nel primo trimestre (3,7).
Rispetto allo stesso periodo del 2024, il 28% dei punti vendita ritiene che il settore sia migliorato, mentre la maggioranza, il 54%, ritiene che sia rimasto a livelli simili. Al contrario, il 18% percepisce un peggioramento rispetto al 1° trimestre dello scorso anno. Guardando al prossimo trimestre, le prospettive del settore rimangono sostanzialmente stabili: Il 43% dei punti vendita ritiene che la situazione rimarrà invariata, il 39% prevede un miglioramento e il 18% un peggioramento.
I punti vendita al dettaglio rimangono forti: il 93% prevede miglioramenti entro il 2025
Scomponendo i punti vendita per dimensione e tipologia, si ottengono le seguenti informazioni:
Tabella 2: Risultati suddivisi per punti vendita
*(+), (=) o (-) a seconda della tendenza maggioritaria. (+) indica: è migliorato, (=) indica: è rimasto invariato e (-) indica: è peggiorato.
Le osservazioni principali sono le seguenti:
- Notevole divario tra la percezione interna e quella settoriale. I punti vendita sono più ottimisti sulla situazione della propria azienda (punteggio medio: 3,7) rispetto alla percezione del settore nel suo complesso (punteggio medio: 3,3). Questa differenza è accentuata in formati come il largo consumo e l’online.
- Le catene e il canale online sono in testa in termini di ottimismo stabile. Le catene e i negozi online sono i canali che mostrano una performance solida e costante. Le catene hanno valutazioni interne (4,3) e di settore (4,0) elevate, con tendenze positive. Anche il canale online si distingue con un punteggio medio di 4,1 e aspettative di stabilità. Questi formati sembrano adattarsi bene al contesto attuale, consolidando la loro posizione nel mercato del biologico.
- I negozi indipendenti (da 1 a 3 sedi) hanno un punteggio medio di 3,7, che è lo stesso di tutti i punti vendita. Tuttavia, rispetto ad altri formati, come le catene (con un punteggio di 4,3), i negozi più piccoli hanno una valutazione più moderata, indicando maggiori difficoltà rispetto ad altri canali.
Produzione
Le aziende che si occupano della fabbricazione di prodotti biologici rimangono la colonna portante del settore. Nel 1° trimestre 2025, queste aziende hanno assegnato alla loro performance un punteggio medio di 3,8, in leggero calo rispetto al 4° trimestre 2024, quando il punteggio era di 4,25 su 5.
Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ovvero il 1° trimestre 2024, i produttori hanno registrato un ampio miglioramento, con il 75% che afferma che la situazione è migliorata, il 14% che è rimasta invariata e solo l’11% che è peggiorata. Per quanto riguarda le tendenze future, l’ottimismo rimane alto: il 36% ritiene che i propri valori rimarranno simili e il 64% è fiducioso che la propria situazione migliorerà nel T2 2025.
Se si analizza la percezione che i produttori hanno del settore nel suo complesso, si nota che il punteggio medio attribuito è di 3,6, che rappresenta un leggero calo rispetto alla valutazione interna della propria area di produzione.
D’altra parte, il 57% afferma che il settore è migliorato rispetto allo stesso trimestre del 2024, il 32% pensa che sia rimasto invariato e infine l’11% ritiene che il settore sia peggiorato. Infine, alla domanda sul secondo trimestre del 2025, le previsioni sono molto positive: il 64% prevede che il settore sarà in crescita, il 32% che rimarrà invariato e il 4% che diminuirà.
Se scomponiamo la produzione per aree produttive, emergono i seguenti dati:
Table 3: Broken down results of manufacturing companies according to their production area
*(+), (=) o (-) a seconda della tendenza maggioritaria. (+) indica: è migliorato, (=) indica: è rimasto invariato e (-) indica: è peggiorato.
Dinamiche chiave osservate:
- La cura della persona guida la percezione della crescita. All’interno dei settori manifatturieri, la cura della persona spicca con un punteggio medio di 4,2, il più alto tra le categorie. Questo settore, come gli altri, mostra una tendenza positiva sia rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso sia nelle proiezioni future, riflettendo un ottimismo sostenuto da parte delle aziende.
- Il settore alimentare rimane stabile. Sebbene il settore alimentare abbia un punteggio medio inferiore a quello dell’industria manifatturiera nel suo complesso e a quello della produzione di beni per la cura della persona, le tendenze indicano che la maggior parte delle aziende ritiene che la situazione sia migliorata rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il che suggerisce che, sebbene non sia in testa ai punteggi, rimane un’area in crescita con prospettive positive.
Distribuzione
Per le aziende che si occupano della distribuzione di prodotti biologici, il punteggio medio trimestrale è di 3,7, leggermente inferiore al 3,8 del trimestre precedente. Tuttavia, rispetto allo stesso trimestre del 2024, la tendenza generale è quella di un miglioramento: Il 76% dichiara di aver aumentato le prestazioni e il 24% di averle mantenute. Per quanto riguarda il futuro, il 59% prevede un miglioramento dei valori, il 35% afferma che rimarranno invariati e il 6% ritiene che la situazione peggiorerà.
In termini settoriali, le aziende hanno fissato il punteggio medio a 3,2, leggermente inferiore a quello del proprio settore. Rispetto al 1° trimestre 2024, il 41% ritiene che il settore sia migliorato, il 35% che sia rimasto invariato e il 24% che sia peggiorato. Guardando al prossimo trimestre, il 47% delle aziende prevede una crescita, la stessa percentuale prevede una crescita invariata e il 6% prevede un calo.
Se scomponiamo la distribuzione per dimensione aziendale, otteniamo le seguenti informazioni:
Tabella 4: Risultati suddivisi per società di distribuzione in base alle loro dimensioni
*(+), (=) o (-) a seconda della tendenza maggioritaria. (+) indica: è migliorato, (=) indica: è rimasto invariato e (-) indica: è peggiorato.
Punti chiave:
- Le aziende più grandi hanno una percezione più ottimistica. Sia le aziende con 10-50 dipendenti che quelle con più di 50 dipendenti riportano un punteggio medio di 3,8, il più alto tra le diverse dimensioni aziendali. Entrambe le categorie mostrano anche una tendenza positiva rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e alle aspettative per il futuro, suggerendo un ottimismo stabile in questi gruppi.
- Il settore nel suo complesso presenta un andamento stabile e positivo. Complessivamente, il settore della distribuzione ha un punteggio medio di 3,7, che riflette una performance positiva, con la maggior parte delle aziende di questo settore che ha dichiarato un miglioramento o una stabilità sia nel trimestre in corso che nelle aspettative per il futuro.
Le sfide del settore
Data la diversità degli attori che compongono il settore e delle loro attività produttive, le sfide sono molteplici. Tuttavia, alcune si distinguono per persistenza e rilevanza. In primo luogo, a causa dell’incertezza globale, molte aziende esprimono preoccupazione per l’impatto che eventuali aumenti tariffari e una possibile riduzione delle esportazioni potrebbero avere sul settore biologico.
Inoltre, si segnala la difficoltà del settore nel continuare a offrire i propri prodotti a prezzi competitivi rispetto a quelli non biologici, e l’aumento generalizzato del costo delle materie prime dovuto all’inflazione. In terzo luogo, manca un adeguato sostegno istituzionale al settore biologico, sia sul piano burocratico sia in termini di agevolazioni economiche e formazione per le nuove generazioni. In questo senso, si ritiene che la produzione biologica non riceva l’impegno che merita a livello istituzionale e amministrativo, non valorizzando a sufficienza i benefici sociali e ambientali di questo modello produttivo. Allo stesso modo, un numero significativo di aziende dubita della reale capacità di rinnovamento generazionale del settore, ovvero della possibilità di mantenere la produzione biologica come fonte di sostentamento per le future generazioni.
Un’altra preoccupazione del settore è quella di continuare a offrire un servizio clienti specializzato, ovvero un’attenzione personalizzata e raccomandazioni consapevoli, in contrasto con la spersonalizzazione dei servizi. Infine, viene evidenziata la necessità di richiedere maggiori campagne di sensibilizzazione del pubblico sui vantaggi della produzione e del consumo di prodotti biologici rispetto a quelli convenzionali, nonché di denunciare pubblicamente le pratiche di greenwashing.
Redazione Bio Eco Actual