Sbarca in Italia Natruly, start up spagnola del foodtech e dell’healthy food

Natruly

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Fondata da due imprenditori appassionati di sport e alimentazione, Niklas Gustafson e Octavio Laguia, con un team giovane (l’età media è di 32 anni) e a forte impronta femminile e internazionale (il 70% dei 20 dipendenti sono donne e il 45% stranieri), Natruly deve il proprio nome ai principi che sono alla base dell’attività dell’azienda.

Natruly nasce infatti dalla combinazione dei termini “natural” e “truly”, naturale e sincero, e cerca spazio nello scenario internazionale del foodtech e dell’healthy food in modo particolare con una proposta rivolta a un pubblico attento al proprio benessere fisico (e sensibile per la salute del pianeta) attraverso un’alimentazione sana e corretta.

Non è certo l’unica startup/scaleup internazionale a sbarcare in Italia con l’etichetta di marketplace del cibo sano e di qualità – l’ultima in ordine di tempo è stata la tedesca Hello Fresh – ma non passa inosservato il fatto che, dopo l’espansone in tutta Europa con le vendite online, l’Italia sia il primo Paese scelto da Natruly per entrare nel mercato retail. Per farlo, la startup ha allestito una gamma di oltre 40 prodotti tra referenze biologiche, vegane, senza zuccheri aggiunti e 100% gluten free che spazia dagli snack alle cioccolate passando per creme spalmabili, burro di arachidi, proteine vegane, avena solubile, granole senza cereali e altri ancora.

Un catalogo completo per la colazione o uno spuntino veloce, insomma, spedito in packaging interamente riciclabili e che vuole essere anche una base di ingredienti per ricette all’insegna del cibo sano. Per operare in Italia, Natruly ha aperto una filiale (diretta da un manager italiano) e sta via via strutturando una rete di vendita che annovera sin d’ora i principali attori del settore salutistico (fra cui Macrolibrarsi, Sorgente Natura, Numeri Primi, Naturplus, Melaverde Bio) e che si appoggerà dal punto di visto logistico a un magazzino di stoccaggio alle porte di Firenze, a Calenzano.

La scelta della Penisola come primo mercato da “attaccare” con la vendita al dettaglio si spiega facilmente con un numero: 13mila, perché tanti sono gli ordini staccati dai consumatori italiani solo nel primo semestre 2021. La ricetta per conquistare i consumatori nostrani è fatta di più ingredienti, come spiega a chiare lettere Gustafson, e uno di questi è la trasparenza della comunicazione, che si traduce in confezioni che riportano l’esatta percentuale degli ingredienti che compongono i prodotti proposti a catalogo o nel puntare solo su fornitori che rispondo a standard internazionali di qualità quali BRC (Global Standard for storage and distribution) e IFS (International Food Standard).

“Lavoriamo per un mondo dove il cibo naturale non sia una eccezione e lo facciamo puntando costantemente all’innovazione”, dice ancora il co-founder.

Per innovazione Nutraly intende ingredienti come il cioccolato sano, creato con una miscela originale di cacao e radice di cicoria (in sostituzione di zuccheri e dolcificanti) che sarà presto presente in tutti i prodotti a base di cioccolato. Un altro prodotto che la startup rivendica come esclusivo è “Cheesy Snack”, a base di formaggio croccante senza carboidrati e zuccheri, mentre in fase di sviluppo è uno snack salato senza cereali, legumi, glutine e farine raffinate e a base di soli ingredienti salutari.

Per il 2022 l’obiettivo, ambizioso anche a detta dei diretti interessati, è quello di aggiungere al catalogo ulteriori 20 referenze e di fare un sostanziale passo in avanti anche sul fronte dei ricavi: in Italia il fatturato previsto dovrebbe arrivare al milione di euro (rispetto ai 100mila euro del 2021) mentre a livello globale si parla di un raddoppio del giro d’affari da 2 a 4 milioni di euro, anche grazie al lancio dell’attività retail in Germania e Francia.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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