A Salò, sulla riva bresciana del Garda, l’evento di lancio del progetto di cooperazione tra territori ‘Green Line’ ha coinvolto un centinaio di portatori di interesse del settore rurale, turistico e istituzionale. La montagna e le aree rurali venete, lombarde e trentine, riconducibili all’influenza turistica del lago di Garda e degli altri laghi dell’area della Valsabbia e delle Giudicarie (Idro, Ledro) e del Sebino, si sono riunite per avviare un processo comune di lavoro ricco di prospettive future.
All’apertura dei lavori il sindaco di Salò, Barbara Botti, ha ribadito l’importanza di lavorare insieme e di costruire una rete tra le migliori energie del territorio. Il presidente del GAL GardaValsabbia, Dante Freddi, ha sottolineato l’importanza del rafforzamento in corso delle sinergie esistenti tra soggetti economici ed istituzioni ricordando che grazie all’accordo con il Comune di Salò si è aperta la nuova sede operativa del GAL dedicata allo sviluppo locale partecipato.
Infatti, presso i nuovi uffici collocati al piano terra del Museo della Citta di Salò, vi sarà il centro di coordinamento del progetto di cooperazione Green Line, ma allo stesso tempo si avvierà una iniziativa coordinata del territorio gardesano e della montagna circostante in vista di Expo 2015.
Il 12 dicembre si è dunque iniziato, per i territori rurali e marginali, un interessante progetto di rilancio dell’economia green il cui centro operativo si colloca a Salò. Nello stesso incontro, vi è stata una comunicazione inerente l’accordo interregionale per il bacino benacense da parte di Giorgio Passionelli, presidente della Comunità del Garda, il quale ha ipotizzato un prossimo possibile scenario di maggiore efficacia nella governance di uno dei più importanti contesti territoriali e paesistici europei.
I lavori della giornata si sono quindi aperti con la presentazione del progetto da parte del direttore del GAL, Nicola Gallinaro, e del coordinatore del progetto Green Line, Marisa Marini, che hanno illustrato i contenuti del lavoro.
In sintesi ci si attende la definizione di un’offerta coordinata green di prodotti e servizi del territorio capace di integrare l’offerta turistica tradizionale della costa lacustre.
In particolare saranno avviate e coordinate iniziative inerenti marchi di qualità, attività di animazione e formazione degli operatori, revisione delle cartografie tematiche, eventi nei territori e promozione. Particolarmente significativo è stato il contributo dei partner ungheresi del Lago Balaton, che con un filmato hanno sintetizzato i valori delle aree rurali circostanti il più esteso bacino lacustre europeo e la voglia di cooperare con il bacino gardesano nell’ambito del progetto Green Line.
Flaminio Da Deppo, presidente del GAL delle Dolomiti Bellunesi, ha portato l’esperienza dei GAL della montagna veneta, i quali hanno sottoscritto un patto in cui condividono obiettivi e strategie per la prossima programmazione. Ha concluso l’intervento invitando anche i GAL lombardi ad aderire a tale iniziativa rafforzando il coordinamento tra i soggetti che si occupano di sviluppo rurale nell’arco alpino. Enrico Tezza, dirigente dell’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di formazione e lavoro (ITC-ILO) ha definito i concetti di green economy e green jobs in un contesto di valenza internazionale. Il prof. Dipak Pant, antropologo ed economista, ha fornito un quadro stimolante tra globale e locale ipotizzando che il rilancio del nostro Paese possa partire dai territori rurali e marginali e dai valori in essi contenuti (terre del cuore).