Nella Puglia meridionale, dopo la morte di tutti gli uliveti a causa del diffondersi della Xylella fastidiosa, l’azienda ha deciso di riconvertire le superfici in coltivazioni che ben si adattano alle condizioni pedoclimatiche del “tacco d’Italia”, riqualificando così un territorio devastato da un organismo nocivo che, in pochi anni, ha distrutto migliaia di ettari di olivo.
“Contiamo 150 ettari totali dedicati a fico d’India, tutti coltivati in regime biologico, cui se ne aggiungeranno altri 50 nella prossima primavera. Tre le varietà messe a dimora troviamo il giallo, il rosso e il viola. I filari sono stati disposti a onda; una inusuale forma di allevamento, che consente alle piante di avere una maggiore solarizzazione, oltre che far rallentare le raffiche di vento, caratteristica comune a queste zone”. A parlare Piero Tunno, agronomo e co-fondatore di Salento Bio, una rete d’imprese nata nel 2015 che ha fatto dell’epidemia di Xylella una vera e propria occasione di rinascita.
Il fico d’India è una pianta che sopporta meglio di tante altre la siccità e che sembra ambientarsi molto bene in terreni pietrosi, proprio come quelli del Salento. “La pianta – ha proseguito Tunno – entra in produzione al terzo anno dal trapianto. Abbiamo già i primi risultati produttivi e commerciali sul primo ettaro. Gli ultimi bancali di frutti freschi sono stati venduti proprio qualche giorno fa nella GDO, chiudendo così la campagna 2022 con una quotazione che non è andata al di sotto di 1,50 €/kg (prezzo di partenza). Abbiamo ottenuto ottimi feedback dagli operatori esteri, in particolare da quelli francesi. Stiamo brevettando un nuovo macchinario che facilita la raccolta“.
Dopo aver venduto i frutti di prima scelta al mercato del fresco, l’azienda sta attualmente lavorando alla produzione e commercializzazione del succo che viene proposto in 3 colorazioni, proprio per distinguere i gusti e le caratteristiche delle varietà di fico d’India. Si tratta di un prodotto relativamente nuovo sul mercato, fornito a molti rivenditori italiani ed europei. L’azienda ha precisato che, anche in questo caso, la risposta di clienti e consumatori è promettente.