Riscoprire gli alberi, aiutano l’agricoltura

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E’ il periodo del cosiddetto ‘foliage’. Il colore delle foglie delle alberature vira dal verde al rosso, un incanto nei boschi, lungo le strade, nei campi! Possiamo pensare ad un paesaggio, come quello di pianura, senza alberi? Possiamo pensare ad un’agricoltura senza querce, pioppi, frassini, aceri, eccetera?

 

‘I sistemi agroforestali, ieri, oggi e domani, in Europa e in Italia’ sono stati il tema del meeting internazionale di venerdì 15 novembre alla Corte Benedettina di Veneto Agricoltura a Legnaro (Padova).

La mattina Viviana Ferrario (IUAV Venezia), Giustino Mezzalira (Veneto Agricoltura), Alain Canet (della francese AFAF), Piero Paris (CNR) e Adolfo Rosati (CRA), hanno approfondito le esperienze in Francia ed Europa e quelle italiane; nel pomeriggio è stata presentata della costituenda Associazione Italiana di Agroforestazione.

Nel tempo recente dell’agricoltura italiana l’agroforestazione appare, curiosamente, come un’idea innovatrice, contro corrente rispetto alla ricerca del massimo profitto in tempi brevi. Ma se ripercorriamo la storia di qualche secolo, scopriamo che l’agroforestazione è stata pratica corrente.

Da tre o quattro generazioni si è imparato a coltivare senza gli alberi; l’agricoltore infatti ne ha dimenticato il valore agronomico. Qualche esempio? Per fertilizzare e lottare contro i parassiti si è diffusa l’utilizzazione crescente di apporti chimici e gli agricoltori delle pianure cerealicole non sanno più quale specie arborea è quella adatta ai loro terreni e quali i suoi potenziali utilizzi.

Il microclima creato dagli alberi è invece estremamente positivo per le colture o l’allevamento, mentre la struttura del suolo viene migliorata dagli apparati delle radici. Gli alberi sono anche rifugio per gli insetti cosiddetti ‘ausiliari delle colture’; questa sorta di simbiosi permette nel tempo di ridurre l’uso degli insetticidi.

Lavorando sulla gestione dei terreni e la diversificazione delle specie, si può passare da un sistema intensivo che richiede apporti esterni (energia, chimica) ad un sistema che valorizza le risorse naturali disponibili. Questo miglioramento della produttività associata alla riduzione dei costi può trasformarsi in un guadagno economico e migliorare l’ambiente. In sintesi il concetto di ‘intensificazione ecologica’ è stata al centro dei lavori del meeting.

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