Revisione della legislazione sulle sementi, IFOAM  accoglie con favore il voto in commissione AGRI

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Il movimento biologico europeo ritiene che il voto del 19 marzo circa il Regolamento sul materiale riproduttivo delle piante (PRM) rappresenti un importante contributo a una normativa equilibrata e a un ambiente favorevole alla selezione delle piante biologiche. È fondamentale che i membri della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo (COMAGRI) riconoscano il ruolo che le sementi e la loro diversità svolgono per un sistema alimentare e agricolo sano.

Secondo Eric Gall, vicedirettore di IFOAM: “Questa revisione della legislazione europea sulle sementi ha il potenziale per reintrodurre la diversità genetica tanto necessaria nei campi europei. La conservazione dell’agrobiodiversità e la garanzia che le risorse genetiche vegetali non siano concentrate nelle mani di pochi grandi attori sono essenziali per la resilienza e il futuro del nostro sistema alimentare. I selezionatori e gli agricoltori biologici vogliono lavorare con la biodiversità vegetale, quindi le regole di registrazione delle varietà di sementi devono essere adattate per consentire questa diversità”.

Gli agricoltori biologici, dal momento che non usano pesticidi sintetici e solo una quantità limitata di fertilizzanti, hanno bisogno di accedere al materiale riproduttivo vegetale (PRM), come semi e piantine, che sia stato specificamente allevato per funzionare bene in condizioni biologiche. Allo stesso tempo, i selezionatori e i moltiplicatori di sementi biologici contribuiscono a mantenere e promuovere l’agrobiodiversità, assicurando agli agricoltori l’accesso a un’ampia gamma di PMR.

Il Regolamento sulla produzione e la commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale è un importante atto legislativo nell’ambito del Green Deal dell’UE. È particolarmente importante per l’obiettivo della Strategia Farm to Fork di incrementare la produzione biologica e di raggiungere il 25% della superficie agricola dell’UE sottoposta a gestione biologica entro il 2030.

Fonte: IFOAM Organics Europe

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