Riportiamo di seguito l’intervista a Emanuele Busacca, Responsabile Regolamenti di IFOAM Organics Europe a cura di Antonio Compagnoni, Responsabile Relazioni Internazionali CSQA Biologico.
– A 5 anni dall’uscita del regolamento UE 848/18 quale bilancio si può fare? A suo parere abbiamo migliorato o peggiorato confronto al Reg. 834/07? Può fare qualche esempio sulle novità positive e di quelle negative?
Il regolamento è stato pubblicato nel giugno 2018, con data di applicazione 1° gennaio 2021. A causa delle difficoltà connesse alla pandemia, la data di applicazione è stata in seguito rinviata di 12 mesi, al 1° gennaio 2022.
A 15 mesi dalla sua applicazione e considerando il riscontro dei nostri soci, vi sono molte piccole novità che però non hanno portato stravolgimenti per il momento.
Ma bisogna considerare due cose:
1. per alcune novità, soprattutto quelle che richiedono per esempio cambi strutturali per gli operatori oppure deroghe per l’utilizzo di sementi non bio, sono previsti periodi di transizione dai 7 ai 15 anni; pertanto, non è possibile valutarle al momento;
2. l’applicazione nei Paesi Terzi è prevista non prima del 2024/2025, in quel caso si prevedono importanti novità, la più importante delle quali sono le nuove regole per la certificazione di gruppo.
Alcuni esempi di novità benvenute da IFOAM Organics Europe si ritrovano tra gli obiettivi e i principi, ove si aggiunge che nell’ambito della produzione bio si deve:
– promuovere le filiere corte e la produzione locale
– conservare la fertilità dei suoli a lungo termine
– contribuire a un ambiente non tossico
– preservare gli elementi del paesaggio naturale
– contribuire a un elevato livello di biodiversità (attraverso la diversificazione colturale)
– vietare l’utilizzo di nanomateriali ingegnerizzati
– incentivare l’utilizzo di sementi con elevato grado di diversità genetica
Si ribadisce, inoltre, che le colture bio sono prodotte su suolo vivo e in connessione con il sottosuolo: da qui il divieto di colture idroponiche. La pratica dei “Demarcated beds” sarà tollerata per Finlandia, Svezia e Danimarca solo fino al 2031 e solamente per le superfici certificate prima del 28/6/2017. Si tratta in ogni caso di una produzione molto limitata e per il mercato locale.
Positiva è la nuova classificazione del materiale riproduttivo che può essere utilizzato dagli agricoltori bio, che include le seguenti categorie:
Materiale Riproduttivo Vegetale Bio
Materiale Eterogeneo Bio (autorizzato dopo una notifica alle autorità competenti)
Varietà bio adatte alla produzione bio
Positivo è altresì l’aumento delle percentuali del mangime che deve provenire dalla stessa azienda o dalla stessa regione:
– 60% dei mangimi (70% from 2024) per bovini, ovini, caprini, equini e cervini;
– 30% dei mangimi per suini e avicoli.
Positiva anche la limitazione nell’utilizzo di aromi naturali negli alimenti bio. Solamente alcune categorie di aromi naturali saranno ammesse. Per esempio, nel caso dell’aroma di limone, solamente l’aroma naturale di limone (ottenuto al 95% da limoni) potrà essere utilizzato. L’aroma naturale di limone, con altri aromi naturali e l’aroma naturale, non potranno essere utilizzati.
Un esempio di novità non favorevolmente accolta da IFOAM Organics Europe è l’allargamento del campo di applicazione ad alcuni prodotti che non sono correlati all’agricoltura, in special modo il sale marino e di miniera.
Un altro aspetto negativo da considerare, ma ciò non dipende da questo specifico regolamento, è la difficoltà di lettura del regolamento. Per avere una visione complessiva bisogna leggere l’atto di base, i regolamenti d’esecuzione, i regolamenti delegati, i vari emendamenti e corrigenda relativi. In totale sono decine di documenti diversi, difficili da consultare per gli operatori bio.
Altre novità riguardano: la gestione dei residui di sostanze e prodotti non ammessi, il nuovo sistema d’importazione basato sulla conformità e sugli accordi commerciali con specifici Paesi Terzi (Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia, Svizzera ed altri) e le nuove regole sulla certificazione di gruppo (ora applicabili anche in Unione Europea).
– Quali sono gli atti di implementazione ancora in corso? In che tempi se ne prevede l’attuazione?
Dal 1° gennaio 2023 è in funzione un database centrale europeo per l’emissione dei certificati di tutti gli operatori, che sarà poi esteso ai certificati di operatori da tutto il mondo.
L’allargamento del campo di applicazione implica lo sviluppo di nuove regole per nuovi prodotti bio: al momento si stanno finalizzando le regole di produzione per il sale e si stima, per il 2024, che saranno pubblicate le regole di produzione per insetti ad uso alimentare e mangimistico.
– A suo parere, quali sono le criticità più forti del nuovo regolamento e quali le soluzioni proposte da IFOAM Organics Europe?
Nonostante vi siano nuove e più dettagliate regole per la gestione dei residui di sostanze non ammesse, l’applicazione varia da stato membro a stato membro. Questo crea qualche problema nella commercializzazione di prodotti extra-UE che entrano in UE, ma anche negli scambi interni all’UE.
IFOAM Organics Europe ha iniziato un progetto nel 2020 che ha portato ad importanti risultati. Per esempio, un risultato del progetto è rappresentato da un interessante articolo sulla contaminazione ambientale dei pesticidi, che dimostra quanto sia difficile per gli operatori bio evitare o limitare la presenza di tracce di pesticidi dai loro prodotti. Entro un mese, IFOAM Organics Europe pubblicherà una Position Paper sulla gestione dei residui in bio.
Fonte: Ufficio Stampa CSQA