In occasione del convegno ‘Edifici industriali e commerciali di seconda generazione: le fonti rinnovabili al servizio della competitività e dell’ambiente’, che si è svolto il 6 dicembre a Verona, è stato presentato il Progetto Europeo “GBE Factory- Green Blue Energy Factory”.
L’iniziativa, coordinata da Unioncamere del Veneto e guidata in veste di partner tecnico da ForGreen Spa, risponde alle richieste definite dalla Commissione Europea sul programma Intelligent Energy Europe, ovvero, analizzare, sviluppare e divulgare modelli di business con relative applicazioni pratiche sul tema dell’integrazione energetica ‘blue’ e ‘green’ negli edifici industriali e commerciali.
‘Per la nostra azienda – ha spiegato Germano Zanini, presidente di ForGreen Spa – essere capofila tecnico di un progetto europeo significa rappresentare il nostro paese in un settore, quello delle rinnovabili, dove possiamo dimostrare esperienza e competenza. La nostra azienda, che opera nel fotovoltaico, sta lavorando in Italia grazie ad un mercato frizzante per gli incentivi, ma sono già in fase di sviluppo progetti per internazionalizzare le nostre competenze di EPC contractor di impianti fotovoltaici e di cogenerazione. Crediamo che il modello per internazionalizzare le aziende sia quello della cooperazione e dell’aggregazione tra aziende. Infatti, oltre al progetto GBE, siamo tra i fondatori di una Rete d’impresa, Energy4life, con altri quattro importanti partner quali Cassa di Risparmio del Veneto, Esco Europe, ICI Caldaie, Linz Electric e con la quale stiamo valutando la nostra presenza su mercati esteri in forte espansione’.
Durante l’incontro, nel quale erano presenti tutti i partners dei Paesi europei coinvolti nel Progetto GBE – Austria, Bulgaria, Germania, Italia e Slovacchia -, sono stati illustrati da ForGreen i modelli di business del GBE Factory e le relative applicazioni. L’evento ha visto la partecipazione di Michele Bauli, rappresentante del Distretto Agroalimentare Veneto, che ha portato l’esperienza di quelle che sono le aziende energivore, target per interventi di riqualificazione energetica come previsti dal progetto.
‘Le sfide poste dalla crescita della green economy – ha affermato Alessandro Bianchi, Presidente dell’Unioncamere del Veneto – rappresentano un’opportunità non da poco per lo sviluppo del nostro territorio. Grazie all’esperienza acquisita negli anni, Unioncamere del Veneto ed Eurosportello sono in grado di rispondere prontamente, con progetti innovativi e partenariati competenti alle Call for Proposal dei diversi programmi della Commissione Europea. Ciò si rivela molto importante alla luce del fatto che attraverso il corretto utilizzo degli strumenti e dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, infatti, non solo è possibile muoversi verso il raggiungimento dei traguardi previsti dalla strategia Europa 2020 ma anche intercettare risorse dal bilancio europeo e riportarle sul territorio, a beneficio di cittadini e imprese’.
Le energie rinnovabili rappresentano uno dei settori più vitali della Germania sia per tasso di crescita sia per importanza economica. ‘Le rinnovabili contano oggi circa 370 mila occupati, coprono 17 per cento del consumo di elettricità, quasi il 10 per cento del consumo di calore e il 5,8 per cento del consumo di carburanti – ha spiegato Vincenza D’Ambrogio, senior project manager della Camera di Commercio Italiana per la Germania -. L’apporto delle energie rinnovabili al consumo complessivo di energie in Germania è pari all’11% mentre il risparmio di CO2 è di circa 120 milioni di tonnellate’. ‘La leadership della Germania, in Europa, nelle energie da fonti rinnovabili nasce da un impegno continuo nel tempo poggiante sui seguenti punti: certezza sugli incentivi, chiara regolamentazione, responsabilizzazione degli enti locali, eccellenza tecnica con forti investimenti in nuove tecnologie – ha concluso D’Ambrogio – . Anche riguardo agli edifici industriali e commerciali la Germania ha realizzato investimenti e buone pratiche, a dimostrare come sia possibile e importante avviare un modello di sviluppo industriale che si fondi su un vasto utilizzo di fonti energetiche rinnovabili’.
Il GBE FACTORY
Il Green Blue Energy Factory è un progetto di cooperazione internazionale dell’Unione Europea che, seguendo le direttive del Libro Verde in materia di sostenibilità energetica, contribuisce allo sviluppo di un’Europa dell’energia forte a livello internazionale.
Si propone di attuare un’integrazione delle fonti bio (green) come biomasse, bio fuel, biogas con altri fonti naturali (blue) derivanti dal cielo e dalla terra.
Lo scopo dell’iniziativa è di investigare le applicazioni pratiche e i modelli di business, promuovere la l’analisi del marcato, organizzare incontri di confronto sul mercato, eventi e seminari e applicare tali conoscenze e competenze in ambito di integrazione di energie rinnovabili a edifici commerciali e industriali.
I paesi coinvolti nel progetto sono cinque per un totale di dieci partner complessivi: Austria, Bulgaria, Germania, Italia e Slovacchia. Il progetto europeo ha una durata di 36 mesi: la prima parte del contratto è stata firmata a Venezia il 29/ 30 giugno2011. Nei primi sei mesi di attività ciascun partner ha avuto il compito di monitorare nel proprio paese edifici industriali e commerciali utilizzanti le energie green e/o blue per individuare modelli di business e applicazioni pratiche da assumere come modello di buone pratiche d’impresa dal punto di vista dell’efficienza energetica.
La presentazione ufficiale del progetto, coincisa con l’evento di Verona, ha consentito ai partener europei di poter esporre gli obiettivi e le finalità ultime dell’iniziativa. Con la conclusione del progetto è prevista la stesura di una Guida GBE Factory che riassumerà tutte le attività svolte durante i 36 mesi e, soprattutto, elencherà e descriverà le “best practises” e i “business models” raccolti e monitorati dai partner e, infine, l’elaborazione di un modello di efficienza energetica e di pratiche comportamentali a cui poter fare riferimento all’interno del settore della green e blue energy.
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