Riprendiamo dalla newsletter di Probios del 17 settrembre, un interessante contributo sull’importanza del movimento e anche di una corretta alimentazione per i bambini, dal titolo ‘Focus: i nostri piccoli sportivi’. Ecco il testo.
‘I dati in rete citano che poco più del 50% dei bambini dai 6 ai 10 anni pratica sport. Se pensiamo che un bambino su 3 è in sovrappeso e uno su 5 persino obeso e che le diagnosi di diabete tipo 2 sono in aumento, così come ipertensione e ipercolesterolemia, ci rendiamo conto di quanto sia sottovalutato il movimento, proprio tra i 7 ei 12 anni, quando il peso corporeo è già indicativo di quello che sarà in età adulta.
Da quando il bambino comincia ad andare a scuola, il rischio di sedentarietà aumenta. Se sommiamo le ore dietro ai banchi di scuola al tempo trascorso a casa tra compiti, televisione e computer è facile intuire che i bambini stanno seduti veramente tanto, troppo. Praticare uno sport è un momento di gioco e divertimento che permette al bambino di dar libero sfogo al desiderio di muoversi, ritrovarsi con gli amici, anche mettersi alla prova.
Lo sport per i bambini è un’attività ricreativa, che insieme al gioco serve a promuovere una vita sana, tanto da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite tra i diritti fondamentali. Assume quindi un ruolo importantissimo nel periodo dello sviluppo anche perché è uno strumento universale che va oltre quelle che sono le differenze razziali, culturali, religiose e linguistiche. Potremmo quindi definire lo sport come una vera e propria attività in favore della pace. Basti pensare che sia con il gioco di squadra che con gli sport individuali si apprendono valori come la solidarietà, la fiducia e la stima in se stessi (e negli altri), l’umiltà, la disciplina, ma soprattutto il rispetto verso l’allenatore, gli eventuali compagni di squadra e avversari.
Praticare uno sport è davvero una scuola di vita. Da quanto detto si comprende che vale veramente la pena investire un po’ del tempo che abbiamo per stimolare i nostri bambini a entrare in contatto con una qualsiasi attività fisica. C’è da dire che gioco e sport rimangono sinonimi solo fino a una certa età e fino a che l’intensità e la tipologia dell’allenamento non cambia passando dallo sport dilettantistico all’agonismo.
In questo momento può accadere che le aspettative dei genitori e l’atteggiamento degli allenatori cambino un po’ causando, anche involontariamente, l’ansia da prestazione ai bambini solo perché non riescono a raggiungere un determinato risultato o si vedono messi ‘in panchina’. In realtà questo è un passaggio del tutto naturale che, se gestito con equilibrio, non crea disagi. Diciamo piuttosto che i bambini possono accusare questi stati ansiosi quando gli aspetti agonistici prevalgono su quelli ludico-formativi.
Si è riscontrato che ciò talvolta può verificarsi in concomitanza al passaggio dalla scuola elementare alla scuola media. È un periodo difficile in cui il bambino deve affrontare cambiamenti fisici e psicologici importanti durante il quale il senso di inadeguatezza nata dal confronto con l’altro e una ridotta autostima sono i motivi che purtroppo fanno decidere o di cambiare sport o addirittura di smettere di praticarne uno.
Anche la qualità del cibo ricopre un aspetto fondamentale. Un bambino che porta avanti impegni sportivi con allenamenti abbastanza frequenti dovrà assumere un’equilibrata quantità fra carboidrati e proteine, senza mai dimenticare il giusto apporto di acqua: il sintomo della sete si percepisce quando già il fisico è in deficit di acqua.
Nella giornata tipo del piccolo sportivo, il tempo fra il termine delle lezioni, il pranzo e l’allenamento pomeridiano è spesso abbastanza ravvicinato e quindi per non ritrovarsi ad affrontare l’attività fisica durante la digestione, si può consultare il proprio pediatra per ricevere in merito consigli utili.
Dopo l’allenamento non dimentichiamo di reintegrare i liquidi e le calorie ma senza impegnare la fase di recupero con laboriosi processi digestivi: meglio quindi preferire un frutto, pane e marmellata, qualche biscotto semplice, o una merendina biologica senza conservanti, evitando magari le bibite gassate piene di zuccheri.
Quindi per accompagnare i nostri piccoli in un percorso così importante per il loro benessere psicofisico, prestiamo attenzione a non caricarli eccessivamente di aspettative e non appesantirli con pasti e merende inadeguate. Praticamente è una sfida anche per noi!’
Probios, società specializzata nella distribuzione di alimenti biologici vegetariani, ha sede a Firenze ed è presente con i suoi prodotti in 48 Paesi; ha una filiale in Germania. Complimenti per questo contributo, semplice e chiaro, particolarmente utile anche ai nostri lettori, soprattutto genitori e nonni di bambini nella prima età scolare.