Piemonte fanalino di coda sul biologico: solo il 6,5% dei terreni coltivati. Legambiente: “Serve un cambio di passo”

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In Piemonte l’agricoltura biologica fatica a decollare: soltanto il 6,5% dei terreni agricoli è coltivato con metodi bio, a fronte di una media nazionale che raggiunge il 20%. A evidenziarlo è Legambiente, durante la seconda edizione del Forum Agroecologia e Biodiversità svoltosi a Torino presso il Centro Studi Sereno Regis.

“Un divario così marcato dimostra quanto il settore regionale debba ancora crescere in consapevolezza, abbandonando pratiche produttive ormai superate e poco adatte a fronteggiare le sfide ambientali attuali”, ha dichiarato Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.

Negli ultimi dieci anni, in Italia si sono verificati 146 eventi meteorologici estremi che hanno causato gravi danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale nazionale. Il Piemonte, sottolinea Legambiente, è tra le Regioni più colpite. Per questo motivo, l’associazione insiste sulla necessità di innovare le pratiche agricole: l’agricoltura biologica e l’approccio agroecologico possono contribuire a ridurre gli effetti degli eventi estremi e a rendere il settore più resiliente.

Durante il Forum sono stati inoltre firmati i primi due Patti di Custodia della Biodiversità. Il primo, sottoscritto da Lorenzo Savio, presidente del Circolo Legambiente Molecola, riguarda il progetto del Pratone Parella: un’iniziativa che mira a coinvolgere i cittadini nella tutela della biodiversità, restituendo l’area verde al quartiere come spazio di socialità e luogo di cura condivisa dell’ambiente.

Il secondo patto, firmato da Daniela Nuzzo, referente della comunità Gli Amici del Monte San Giorgio, è dedicato alla valorizzazione e alla gestione sostenibile dell’area protetta del Monte San Giorgio. L’obiettivo è promuovere buone pratiche di tutela, incoraggiare la fruizione responsabile e organizzare attività di manutenzione partecipata che coinvolgano direttamente cittadini e cittadine.

Legambiente conclude con un appello: “Il Piemonte deve imboccare con decisione la strada dell’agroecologia. Solo innovando e cambiando potremo affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e costruire un’agricoltura più sostenibile e resiliente.”

La Redazione

Notizie da GreenPlanet

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