Partnership Italia Zuccheri e Mielizia-Conapi per progetto multifiliera bio

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Le realtà del territorio possono contribuire e lavorare in sinergia per costituire una filiera “dallo zucchero al miele” 100% italiana, controllata e rispettosa dell’ecosistema? Ecco la domanda da cui è stato ispirato il webinar live “La sostenibilità della dolcezza” che si è tenuto ieri online ed è stato moderato da Duccio Caccioni, direttore scientifico Fondazione FICO. Il webinar è stato organizzato da ITALIA ZUCCHERI – COPROB s.c.a. e da Mielizia – Conapi ed è stato animato da “un dialogo corale in due tavole rotonde dedicato a un nuovo progetto di multifiliera biologica proiettato alla sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

“Tra finanziamenti, certificazioni e buone pratiche agricole, sono molte le opportunità per il settore: dallo scenario europeo al panorama italiano, l’esempio della sinergia cooperativa tra COPROB e CONAPI evidenzia un modello di filiera di valore per il mercato, fondato sulla trasparenza e sull’efficienza”: queste le premesse del webinar.

Qui il link per prendere visione della registrazione dell’evento.

Abbiamo chiesto a Duccio Caccioni un commento a valle del webinar, che ha visto l’intervento di diversi relatori, come illustrato nel programma allegato. “Si tratta di progetti importantissimi: da un lato, ITALIA ZUCCHERI è riuscita in un’impresa agronomica complicata: quella di ottenere lo zucchero biologico dalla barbabietola; dall’altro Mielizia – Conapi ha obiettivi molto ambiziosi, è un consorzio forte e giovane, infatti il 65% è rappresentato da giovani Under 40. Quindi è un’unione molto interessante”.

Caccioni ha sottolineato la forte pressione che questi due mercati subiscono dall’estero: “ITALIA ZUCCHERI rappresenta uno dei degli unici due zuccherifici italiani sul territorio nazionale. Si tratta di un patrimonio da preservare che può dare un contributo interessante alla sostenibilità ambientale”. L’associazione, quindi, tra questa realtà e un consorzio come Mielizia – Conapi è, secondo Caccioni, “molto interessante dal punto di vista della sostenibilità”. Perché? “Per l’utilizzo di metodi biologici della semina di essenze particolari adeguate per le api, per l’utilizzo di tecniche agronomiche particolari. Per la scelta di evitare l’utilizzo di pesticidi nicotinoidi, anche al di fuori del biologico, e di sostanze dannose per le piante nel caso delle produzioni biologiche”.

Duccio Caccioni conclude con un’affermazione netta in merito potenzialità di questa alleanza: “Questa sinergia tra due realtà è veramente formidabile dal punto di vista ambientale”.

Stefania Tessari

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