Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, è in questi giorni la capitale del miele. Oggi, 5 marzo, e domani infatti, oltre 200 apicoltori ed esperti del settore, provenienti da 39 Paesi diversi, dall’Alaska alla Nigeria, si confrontano sui problemi e le prospettive di questo importante settore.
‘Gli apicoltori sono diventati gli strenui difensori di questi insetti – sottolinea il presidente di Conapi Diego Pagani – grazie alla cura e all’attenzione che essi pongono nel praticare questo lavoro e l’apicoltura a conduzione biologica rappresenta una ulteriore garanzia per la salute delle api, la pulizia dell’ambiente e la qualità dei prodotti. I soci di Conapi sono stati tra i primi in Italia ad adottare questo metodo e oltre il 40% sono certificati biologici.
Proprio grazie all’incremento che l’apicoltura biologica ha conosciuto in questi anni nel nostro Paese, pensiamo che l’Italia, più di altri, abbia le carte in regola per ospitare questo importante evento che riunisce apicoltori da ogni parte del pianeta’.
‘Gran parte delle specie coltivate dipende dalle api; l’intera agricoltura, così come la possibilità di mantenere viva la biodiversità, ruota attorno a questa specie’, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni. ‘Per questo abbiamo dato il nostro patrocinio a questo simposio e continuiamo a investire sull’apicoltura’.
In particolare, ‘con il Programma triennale 2014-2016 abbiamo stanziato oltre 2 milioni di euro per finanziare interventi di miglioramento della produzione e della commercializzazione dei prodotti apistici. In Emilia-Romagna – conclude Rabboni – 6.000 apicoltori e 100 mila alveari garantiscono una capacità produttiva di 2.700 tonnellate di miele all’anno: numeri che confermano la buona salute del comparto, tra i più sviluppati a livello nazionale’.
Il convegno cerca di dare risposte a diversi interrogativi: dalle modalità di allevamento alla qualità delle produzioni biologiche, dalla lotta sanitaria a varroa e malattie della covata all’adeguatezza delle norme (in particolare UE) sulla certificazione dell’apicoltura biologica; dalle prospettive del mercato dei prodotti apistici biologici a quelle per i Paesi in via di sviluppo.
I lavori sono in corso al Centro congressi Artemide di Castel S. Pietro Terme.