Il 9 settembre SANA ha tenuto a battesimo Assocertbio, la nuova associazione degli organismi di controllo e certificazione del biologico. Gli otto organismi associati hanno ritenuto di avere una rappresentanza nazionale autonoma per essere interlocutori diretti della politica nazionale ed europea e sono decisi ad attuare servizi comuni per rendere il sistema della certificazione del biologico ancora più efficiente e ancora più orientato alle necessità delle aziende. Ad Assocertbio hanno aderito: Bioagricert, Bios, CCPB, Ecogruppo, ICEA, Sidel, Suolo e Salute ed Abcert.
Tutti insieme rappresentano più del 97% delle certificazioni che interessano il biologico italiano, hanno 1.100 dipendenti e contano su 57 uffici sparsi sul territorio. Non si esclude che l’associazione arrivi a coprire molto presto il 100% del mercato.
Assocertbio ha sede a Bologna, si è costituita lo scorso agosto e ha un consiglio direttivo agile, formato dal presidente Riccardo Cozzo di Bioagricert, e da due consiglieri: Fabrizio Piva di CCPB e Alessandro Delia di Suolo e Salute.
La costituzione della nuova aggregazione segna una svolta nell’organizzazione del biologico italiano. Assocertbio – ha detto il presidente Cozzo durante l’incontro di presentazione al SANA – sarà equidistante da AIAB, FederBio, IFOAM Italia e collaborerà con tutti, tenendo stretti collegamenti anche con EOCC e ovviamente con Accredia. Letta in altro modo questa dichiarazione significa che Assocertbio è fuori dall’ombrello di FederBio con la quale tuttavia è decisa a collaborare.
‘Tra i primi obiettivi di Assocertbio – si legge in una nota ufficiale della nuova associazione – ci sarà offrire piena collaborazione, come consultazione e approfondimento al Decreto sui Controlli del Biologico, in fase di discussione tra Governo e Parlamento. Ci spinge la volontà di mettere a disposizione la nostra esperienza e professionalità, con pieno spirito di collaborazione per il miglioramento continuo del comparto del biologico nazionale’.
Cozzo è stato deciso su un punto: ‘Vogliamo essere un elemento di chiarezza nel sistema. Con gli organismi di vigilanza vogliamo avere un rapporto di collaborazione fattivo, concreto e soprattutto diretto’.
L’associazione avvierà servizi comuni tra gli organismi associati, a partire dalla formazione tecnica degli ispettori, la gestione di banca dati, l’armonizzazione delle procedure e svolgerà attività in sede europea per dare un contributo alla soluzione di alcune importanti criticità del biologico italiano che trovano a Bruxelles la loro soluzione. (a.f.)
Nella foto, Riccardo Cozzo