Un maxi sequestro di avena “spacciata” per biologica è stato effettuato dai NAS di Torino in un mulino del torinese. I militari hanno sequestrato quasi 780 tonnellate di cerale, custodito in 4 silos e 400 borse, per un valore economico pari a 4,8 milioni di euro.
L’avena era stata conservata in due depositi non autorizzati, in precarie condizioni igieniche, per questo motivo il titolare dell’attività è stato denunciato per frode e detenzione per l’utilizzo di alimenti in cattivo stato di conservazione. I NAS hanno contestato di aver etichettato 195 chili di prodotto come biologico, in realtà proveniente dell’Est Europa e di tipo convenzionale. I carabinieri hanno rinvenuto quasi sei tonnellate di prodotti alimentari di scarto da precedenti lavorazioni, destinato alla rimacinatura per il successivo reimpiego come pasta secca biologica.
Aggiornamento
Nel procedimento penale conseguente a tale sequestro, tuttavia, il Pubblico Ministero della Procura di Torino ha accolto in data 7 febbraio il dissequestro integrale di quanto sequestrato dai NAS, per poi procedere con l’archiviazione del procedimento e delle accuse in data 3 marzo 2022.