MASAF, ritirata la notifica all’UE del ddl sulle carni sintetiche, ma Lollobrigida smentisce un ripensamento

LOLLOBRIGIDA

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“Report dice che sarei pronto a ritirare il DDL sulle Carni Sintetiche: FALSO. Si tratta solo di una questione formale. È stata ritirata la notifica all’UE, per rispetto nei confronti del lavoro del nostro Parlamento. Una procedura attivata in altre occasioni, non solo dall’Italia. Il DDL ha già avuto il VIA LIBERA in Senato, è stato appena APPROVATO in Commissione alla Camera e a breve verrà discusso e, io ritengo, approvato dall’Aula di Montecitorio. Ricordo alla redazione di Report che, come servizio pubblico, dovrebbero non diffondere fake news, o quanto meno dovrebbero provarci. Non solo non ritiro il DDL, ma sono più convinto che mai di dover dar corso alle indicazioni dei Comuni, delle Regioni (tutte) e dei milioni di cittadini Italiani che ci hanno chiesto esplicitamente di proteggere la nostra salute e la nostra economia. Su questa battaglia di civiltà, come su tutti gli impegni assunti dal Governo, andiamo avanti. Senza alcun passo indietro”. Il Ministro Lollobrigida ribadisce una volta per tutte la sua posizione con un post sui Facebook la sua posizione rispetto alla produzione e al commercio di carne coltivata. E lo fa rimandando al mittente ogni tipo di insinuazione rispetto a un suo possibile ripensamento a riguardo.

Dopo il “sì” dal Senato a luglio, il ministro aveva festeggiato sui social l’approvazione del testo: “Siamo il primo Paese a vietare la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico. Avanti così, per l’Italia”. Inoltre, durante un convegno della Coldiretti, Lollobrigida aveva difeso la norma, respingendo le critiche mosse: “C’è una lettura secondo la quale questo governo vorrebbe evitare la scienza e non segue le indicazioni del popolo. Ma non ci sono indicazioni più trasversali di questa: tra i 3.050 Comuni ci sono amministrazioni di ogni segno, quasi tutte le volte questi ordini del giorno sono all’unanimità. Tutte le forze politiche ritengono aberrante la scelta di mettere a rischio la nostra salute e, a mio avviso, anche l’ambiente”.

Nonostante la risolutezza del Ministro, però, la realtà del diritto europeo rivela l’inapplicabilità della norma, costringendo il titolare del dicastero di via XX settembre a chiederne il ritiro con una comunicazione inviata quasi in segreto al ministero delle Imprese, che si occupa di queste pratiche, lo scorso 13 ottobre.

La bocciatura europea sarebbe potuta arrivare in virtù del procedimento di notifica Tris. Si tratta di una procedura normativa volta a prevenire la creazione di barriere commerciali all’interno del mercato dell’Unione europea, in base alla quale gli stati membri devono notificare alla Commissione europea tutti i progetti legislativi relativi alla commercializzazione e alla distribuzione dei beni di consumo. Nel caso in cui un progetto legislativo si trovi in contrasto con le norme europee questo viene automaticamente stracciato, a causa della prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale.

La Redazione

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