Marino Berton, coordinatore scientifico di Fieragricola, a colloquio con GreenPlanet

Marino Berton

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Fieragricola ha aperto i battenti a Veronafiere (31 gennaio-3 febbraio) con una ricca convegnistica di circa 140 appuntamenti dove l’agricoltura biologica e i nuovi modelli produttivi in grado di coniugare sostenibilità, circolarità e produttività sono tra i temi maggiormente dibattuti, con un obiettivo preciso da parte degli organizzatori: offrire modelli e strategie concrete, tanto più importanti e necessari in un contesto sfidante come il cambiamento climatico. Proprio sull’importanza di Fieragricola come momento di divulgazione, proposta e formazione, batte il tasto il coordinatore scientifico della manifestazione, Marino Berton, intervistato da GreenPlanet in occasione della presentazione della manifestazione a Roma, presso il Grand Hotel Parco dei Principi.

“L’agricoltura soffre sempre più problemi a causa dei cambiamenti climatici – osserva Marino Berton – e gli agricoltori vogliono avere anche delle risposte, non solo preoccupazioni. Vogliono sapere come organizzarsi per affrontare questi cambiamenti. La fiera, che è anche il luogo delle novità e della formazione, prova a declinare risposte, usando la sigla TPR, dove T sta per Tecnologie, quindi usiamo bene le tecnologie per affrontare questi cambiamenti, P sta per le opportune pratiche agronomiche, R sta per ricerca che è fondamentale, pensiamo solo al valore della genetica, la genetica nel senso buono del termine, quella con cui riusciamo ad avere piante ed animali più resistenti al cambiamento climatico attraverso le TEA”.

– L’agricoltura biologica é tra i temi portanti dei vostri convegni, su cosa in particolare punterete l’attenzione?

“Sulle biosoluzioni, cioè i prodotti naturali che possiamo utilizzare in agricoltura in alternativa ai fitofarmaci”.

– Nel vostro programma c’è un convegno che mette al centro il biologico come modello e strategia per il futuro della zootecnica italiana. É questa la strada?

“La zootecnia è un settore molto interessante e delicato, la strategia è costruire una zootecnia sempre più sostenibile e si può fare. Noi abbiamo dei bravi allevatori, responsabili, gente in gamba che sa fare bene il proprio lavoro, quindi attraverso tecniche di allevamento sostenibile, e attraverso il miglioramento genetico anche degli animali, riusciamo ad avere animali più forti, resistenti alle malattie e quindi con meno necessità di essere curati, senza nulla perdere della qualità organoletttica. Noi il prosciutto, il latte, i formaggi li vogliamo buoni, non possiamo mollare su questo fronte”.

– L’agricoltura “verde” è anche business, non a caso gli organizzatori di Fieragricola a Roma, hanno parlato di “Verona capitale dell’agribusiness”.

Sì, ma dobbiamo rifuggire dal greenwashing, non dobbiamo insomma dipingere solo il cancello di verde ma dobbiamo preoccuparci di quello che avviene dentro al cancello. Questo vuol dire acquisire competenze e quindi è importante la formazione, non si deve smettere mai di imparare. Anche l’agricoltore di una certa età deve aggiornare i propri mezzi tecnici, le modalità con cui condurre una agricoltura più sostenibile. E sicuramente dobbiamo riuscire a coniugare la sostenibilità con la capacità di produrre anche qualità competitiva”.

– A Fieragricola ci sarà anche molta attenzione sulle energie rinnovabili e saranno illustrate le ultime novità.

“ Sì, ci sarà molta attenzione, con un padiglione dedicato dove sono presentate le migliori soluzioni di energia verde. Riguardo l’agrivoltaico, ad esempio, ci sono delle tecnologie bellissime”.

– Gli agricoltori hanno capito che queste soluzioni green possono anche essere redditizie?

“Sì, e comunque, per chi non avesse ancora ben compreso, la nostra fiera serve anche a questo, a mostrare le cose, a dare risposte a chi ci chiede: fammi vedere bene come funzionano le cose, non me le raccontare solo, fammi vedere esempi realizzati, dove sono, fammi capire quanta energia produce quell’appezzamento e quanta coltivazione e dimmi se si può produrre bene con a fianco i pannelli. Insomma, Fieragricola risponde a queste esigenze, questa è la strategia che abbiamo adottato”.

Cristina Latessa

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