Il Corpo Forestale Regionale ha eseguito perquisizioni e sequestri di piante e granella in due aziende agricole della regione Friuli Venezia Giulia, una a Vivaro, l’altra a Mereto di Tomba, in provincia di Udine. I controlli effettuati in base allo screening di alcuni campioni hanno rivelato la possibile presenza di mais geneticamente modificato Monsanto MON 810. Le perquisizioni e i sequestri, delegati dal Procuratore aggiunto di Udine Raffaele Tito e dal pm Sorti di Pordenone ed eseguiti direttamente anche dal direttore centrale della direzione regionale risorse rurali, agroalimentari e forestali Luca Bulfone, sono scattate nel pomeriggio del 26 agosto. Le misure sono state decise e condotte rapidamente vista l’imminente trebbiatura del mais.
“ Questo sequestro – ha commentato Andrea Ferrante, presidente AIAB – riporta all’attenzione generale la grave problematica delle semine illegali di OGM ed evidenzia l’urgenza di una rigorosa opera di vigilanza da parte degli organi competenti, così come di un intervento durissimo sotto il profilo giudiziario e sanzionatorio.
In Italia, infatti, vige il divieto di coltivazione di OGM e chi trasgredisce la legge, sottoponendo tra l’altro l’ambiente e l’attività agricola alla contaminazione transgenica, si espone inevitabilmente e giustamente a denuncia penale”.
“La coesistenza in campo aperto tra coltivazioni tradizionali e coltivazioni OGM è semplicemente impossibile – ha aggiunto Ferrante – oltre a rappresentare un problema ambientale e una minaccia per la biodiversità delle colture, le sementi geneticamente modificate espongono al costante rischio di contaminazione sia le colture tradizionali, che le colture biologiche, compromettendone così in modo irreparabile le qualità intrinseche”.