Si è chiuso ufficialmente ieri il progetto triennale Made In Nature, finanziato da Unione Europea e CSO Italy per promuovere il consumo di prodotti biologici in Italia, Francia e Germania ma si parla di un rifinanziato dall’Unione Europea di due milioni di euro, per continuare a portare sulle tavole europee il prodotto fresco e trasformato biologico delle aziende leader della produzione italiana (come Brio, Canova, Conserve Italia e Veritas Biofrutta).
La notizia è emersa durante un webinar organizzato dal CSO nei giorni scorsi dedicato allo stato attuale del biologico italiano ed europeo e delle sue prospettive future a cui hanno partecipato i rappresentati delle aziende leader del mercato italiano. In questo appuntamento, dedicato alle produzioni ortofrutticole bio made in Europe, sono intervenuti Luca Mari (CSO Italy, Made in Nature Project Manager), Luca Zocca (Brio Marketing Manager), Paolo Pari (Direttore Almaverde Bio), Francesco Ricchieri (responsabile commerciale di Veritas Biofrutta) e Marie Mansuy-Fèvre (Conserve Italia Development Manager in Francia).
I numeri incoraggianti del biologico evidenziano l’importanza della diffusione e della promozione dei valori di questo tipo di produzione. Secondo i dati FIBL il market share del biologico sul convenzionale è in progressiva e costante crescita; la Danimarca è il leader europeo con il 12,1% di share, seguita da Svizzera, Austria, Svezia e Lussemburgo. A quasi metà del valore della Danimarca seguono Francia, Germania e Olanda.
Come ha confermato Luca Mari, Project manager di CSO Italy :”L’importanza di progetti come Made in Nature sono dimostrati dai risultati in termini di contatti utili raggiunti grazie alle attività messe in campo che sono state certamente limitate dalla pandemia ma che hanno tuttavia messo in evidenza il grande interesse dei consumatori europei per il biologico”. Prosegue Mari :”Attraverso i social e il sito internet, Made in Nature ha raggiunto oltre 60mila contatti stimati, 27 milioni di impression attraverso le campagne ADV. Le azioni a punto vendita hanno coinvolto i consumatori con oltre 1650 giornate promozionali solo in Francia, 8mila giornate in Germania e 1500 in Italia».
Dopo l’exploit del 2020 (che ha segnato un +4,4% nei consumi e oltre 3,3 miliardi di euro sull’intero segmento, ISMEA 2020) il biologico continua a crescere in tutta Europa, trainato dalle campagne dell’Unione Europea come From Farm to Fork e, soprattutto, da un’attenzione verso il benessere naturale e la tutela dell’ambiente sempre più diffusa fra i consumatori. Nel solo comparto italiano, infatti, i dati di Nomisma-Sana 2021, segnano un +5% dei consumi rispetto al 2020, con un valore totale di 4,6 miliardi di vendita. Ricopre un ruolo fondamentale la GDO (valore pari a 1,4 miliardi di euro) a cui si associa anche il canale Discount e la stabile crescita dell’ecommerce. L’ortofrutta fresca in questi segmenti registra un +5%, come conferma Luca Zocca, responsabile Marketing di Brio, Alce Nero: “La crescita è costante, anche in questo momento, in cui stiamo assistendo ad una generalizzata stagnazione dei consumi in Italia. Il biologico tiene e, come abbiamo verificato direttamente l’interesse dei consumatori è vivace. Nel 2021 abbiamo registrato una crescita dal 5 al 10% in valore con l’export che rappresenta il 50% dell’intero volume di vendita. Abbiamo realizzato numerose iniziative di promozione con il progetto Made in Nature, soprattutto in Germania dove anche nei giorni scorsi abbiamo coinvolto 100 punti vendita con il nostro kiwi a marchio. Uno degli elementi che ritengo vincenti in questo momento è la possibilità di comunicare la differenza che si fa con il bio. Penso per esempio all nostro avocado made in Italy. Un prodotto altamente richiesto che, se proveniente dall’Italia, presenta connotazioni positive ancora più forti”.
Questi numeri sono stati confermati anche da Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio, evidenziando un dato complessivo sulle vendite bio positive nel primo mese del 2022: “Il 2021 ha visto un andamento dei consumi vivace ma non dirompente, come nel 2020. Abbiamo avuto prodotti veramente molto performanti come i kiwi, le mele e gli agrumi per la stagione invernale e tutta la frutta estiva. Importante anche la crescita di domanda di orticole, soprattutto sui mercati esteri. Per la frutta che, pur nelle difficoltà economiche e soprattutto nelle difficoltà produttive riscontrate in questa ultima annata il biologico tiene, anzi cresce. Abbiamo registrato una crescita in valore del +10% nel 2021. C’è comunque bisogno di maggiore comunicazione perché è necessario aumentare la percezione valoriale che sta dietro il biologico in termini di modalità di produzione, valenza etica e ambientale”.
Il trend di crescita del biologico si riscontra in misura importante sull’export dei prodotti italiani che sui mercati internazionali ha toccato quota 2,91 miliardi di euro nel 2021 con un +11% rispetto al 2020. Ne ha parlato Francesco Ricchieri, responsabile commerciale di Veritas Biofrutta: “I mercati si dimostrano ancora una volta molto recettivi, a partire da quello tedesco, austriaco e francese (soprattutto la GDO), che per noi rappresentano uno sbocco fondamentale. In particolar modo su prodotti come le crucifere, i finocchi, i carciofi e le carote, questi mercati assorbono dal 50 all’80% della nostra produzione”.
“La campagna in corso – ha concluso Ricchieri – verrà ricordata come una tra le più complesse di sempre. Le problematiche logistiche e operative legate al Covid, unite a un meteo inclemente e all’incremento esponenziale dei costi delle materie prime e dell’energia, stanno mettendo a dura prova la coesione della filiera. Noi come Veritas Biofrutta stiamo facendo di tutto per garantire l’elevato livello di servizio che i nostri clienti si aspettano, non certo senza qualche difficoltà”.
Oggi l’export bio rappresenta il 6% del totale italiano e dimostra l’importanza e l’apprezzamento per questo tipo di prodotti, inserendolo a tutti gli effetti all’interno delle eccellenze del comparto agroalimentare nazionale. Grazie a questi numeri l’Italia, oggi, rappresenta inoltre il secondo esportatore mondiale di prodotti biologici, subito dopo gli USA e prima di Spagna, Cina e Francia.
“Come in Italia anche in Francia il bio ha avuto una crescita molto importante, anche nel settore delle conserve di frutta e vegetali, che produciamo come Valfrutta Bio sia in Italia che in Francia, con una crescita del +30% di volumi e +29% valori di mercato nel 2020”, ha dichiarato Marie Mansuy-Fèvre, Development Manager di Conserve Italia in Francia. “Fagiolini e piselli sono i più rilevanti in questa crescita ma anche tutte le altre referenze hanno riscontrato un buon aumento grazie alla presenza sia nei retailer classici che quelli specializzati sul biologico, in cui abbiamo realizzato le attività di Made in Nature permettendoci di continuare a farci conoscere sul mercato francese”.
Fonte: Ufficio stampa Made in Nature