Il mercato della ristorazione biologica è stimato in 377 milioni di euro nel 2016, con una crescita del 135% rispetto al 2007, quando valeva 160 milioni di euro. Le mense scolastiche che utilizzano prodotti bio rientrano in questa stima.
Sono 1.311 le mense scolastiche censite da Bio Bank nel 2017, contro le 1.288 del 2016, con una crescita di appena l’1,8% determinata dal saldo leggermente positivo del turnover. La crescita fra il 2013 e il 2017 è stata invece del 6%.
Nonostante l’influenza della crisi economica sui bilanci comunali, chi ha scelto di introdurre il bio nelle mense scolastiche difficilmente torna indietro. L’onda lunga della crisi agisce però da freno per chi vorrebbe iniziare.
La regione leader per numero assoluto si conferma la Lombardia con 245 mense bio, seguita a ruota dal Veneto con 215, mentre l’Emilia-Romagna ne conta 163.
Una mensa su quattro utilizza dal 70 al 100% di prodotti bio. In particolare, sul totale di 1.311 mense censite, sono 129 quelle che utilizzano dal 70 all’89% di ingredienti bio e 111 quelle che ne utilizzano dal 90 al 100%. Saranno queste realtà virtuose quelle che più facilmente potranno beneficiare dei contributi previsti dal Fondo per le mense scolastiche bio che indica proprio queste due soglie per poter accedere alla certificazione e ai contributi.
A quota 1.274.889 i pasti giornalieri con materie prime bio serviti nelle scuole, contro 1.250.369 nel 2016, con una crescita modesta del 2%. Fra il 2013 e il 2017 la crescita è stata invece del 3,7%. Considerando il calendario scolastico medio di 200 giorni, i pasti bio serviti complessivamente lo scorso anno toccano quindi i 255 milioni, soprattutto in nidi, scuole materne e primarie. Differenziata la scala dimensionale delle varie mense bio presenti in Italia: il 43% del totale prepara fino a 300 pasti giornalieri, il 35% da 301 a 1.000, il 22% oltre 1.000.
I fornitori di cibi bio più importanti in Italia sono due colossi cooperativi dell’Emilia-Romagna, ovvero la bolognese Camst, seguita dalla reggiana Cir Food. Terza la multinazionale francese Elior. L’appalto del servizio di ristorazione viene scelto dal 94% delle mense (contro il 71% del 2006).
Una realtà oggi importante dunque, quella delle mense scolastiche bio. Un’esperienza partita nel lontano 1986 da Cesena, nel cuore della Romagna, con la prima mensa scolastica bio-mediterranea. È Cesena che ha fatto scuola nelle scuole d’Italia. E non solo.
Tutto questo ed altro si trova nel nuovo Focus Bio Bank riservato alle mense scolastiche biologiche. Un’attenzione speciale al tema per un motivo: nel 2018 è entrato in vigore il decreto ministeriale che incentiva le mense bio, passando per la certificazione. Il loro ruolo è infatti strategico non solo come percorso di educazione alimentare e come investimento sulla salute dei bambini e dell’ambiente, ma anche come sbocco commerciale sempre più rilevante per i produttori biologici.
Il Focus si compendia in 66 pagine ricche di dati, informazioni e infografiche, tutte da sfogliare, leggere e consultare liberamente su Issuu.
Bio Bank è la banca dati del biologico italiano dal 1993. Aggiornata anno dopo anno, attraverso i censimenti diretti di migliaia di attività, segue l’evoluzione del settore, pubblica l’annuario Tutto Bio, i report statistici digitali Bio Bank su issuu.com/biobank, il portale biobank.it e i social media collegati.
Per questo nuovo lavoro sulle mense bio i complimenti di GreenPlanet.