La sfida della chimica verde

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Con l’avvento della green economy l’agricoltura può raggiungere nuovi traguardi fino a poco tempo fa non ipotizzabili , grazie all’adozione di una nuova tecnologia pulita e redditizia allo stesso tempo, che rappresenti un alternativa ecologica ai prodotti di origine petrolchimica.

Si tratta della cosiddetta ‘chimica verde’, una pratica che sta creando un legame sempre più saldo tra l’agricoltura e il settore industriale.

La grande innovazione della chimica verde è quella di non basare tutto su un sistema economico legato esclusivamente alla petrolchimica ma di favorire un processo di produzione che poggi su un crescente utilizzo di prodotti vegetali che risultano rinnovabili, biodegradabili, meno tossici e che abbiano un bilancio meno negativo sulla produzione di CO2.

Le filiere agricole, in particolar modo quelle cerealicole e leguminose, danno origine ai prodotti agricoli utilizzati per l’alimentazione; dagli scarti di maggior valore come tessuti vegetali, amidi e proteine, si possono ricavare molecole e fenoli utilizzati per realizzare prodotti che si pongono come alternativa a quelli plastici derivati dal petrolio, ma che risultano innovativi e biodegradabili.

Con la nascita delle bio-raffinerie il concetto di riciclo si è notevolmente ampliato, infatti oltre alla realizzazione dei prodotti sopracitati, è possibile ottenere produzione di energia pulita e rinnovabile, il tutto nell’ottica di zero-spreco. Infatti, i fanghi che derivano dalle diverse lavorazioni industriali della biomassa vegetale di scarto, possono essere utilizzati come compost per concimare il terreno.

A livello teorico il processo risulta molto semplice, ma nella realtà è più complicato, ma la strada verso questi nuovi traguardi risulta già tracciata in quanto la chimica verde e il suo legame con l’agricoltura è uno degli aspetti fondamentali dell’economia green.

Tale processo permetterebbe la creazione di una grande filiera agro-industriale con l’ottenimento di benefici sia economici che ambientali.

L’Italia sta già facendo la sua parte. Diverse sono le aziende che sfruttano le biotecnologie per creare prodotti alternativi a quelli ricavati dagli idrocarburi, esiste un progetto per la creazione di un polo della chimica verde di grosse dimensioni, e la tematica sta diventando sempre più attuale.

Concludendo, possiamo dire che la chimica verde può rappresentare una vera e propria salvezza in ottica sostenibile, favorendo produzioni industriali pulite che possano ridonare all’ambiente il suo equilibrio naturale che ad oggi risulta compromesso.

Giuseppe Maio – CCPB

 

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