La Food Forest è la nuova frontiera del cibo biologico e della biodiversità

Food forest (1)

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Mentre a Roma si è conclusa la seconda sessione della COP16 sulla biodiversità (vedi news), cresce l’interesse per soluzioni pratiche capaci non solo di contrastarne la perdita, ma anche di favorire la rigenerazione degli ecosistemi. Tra queste, le Food Forest si stanno affermando come una delle strategie più promettenti.

Cosa sono le Food Forest?

Le Food Forest, o foreste commestibili, sono sistemi agroforestali che imitano la struttura e il funzionamento dei boschi naturali, offrendo un ambiente produttivo e sostenibile. A differenza delle coltivazioni tradizionali, queste foreste non richiedono interventi intensivi come potature, trattamenti chimici o lavorazioni del suolo. L’obiettivo è creare un equilibrio dinamico tra alberi da frutto, piante aromatiche, ortaggi e vegetazione spontanea, in sinergia con la fauna locale.

Il metodo di coltivazione adottato esclude pesticidi e fertilizzanti chimici, affidandosi invece alla naturale rigenerazione del suolo. Le piante migliorano la fertilità grazie all’attività di microrganismi, batteri e funghi, mentre il terreno si arricchisce di sostanze nutritive attraverso la decomposizione della biomassa organica. Questo sistema offre numerosi vantaggi: non necessita di ripiantumazione annuale, contribuisce allo stoccaggio del carbonio nel suolo, previene l’erosione e conserva l’umidità, riducendo la necessità di irrigazione e fertilizzazione artificiale. Inoltre, attira insetti impollinatori e offre rifugio e nutrimento a molte specie animali, favorendo la biodiversità.

La diffusione delle Food Forest in Italia

Anche in Italia le Food Forest stanno prendendo piede, con esempi significativi in diverse Regioni. Il primo progetto è nato nel 2019 con Bosco Nico in Veneto, seguito da iniziative in Alta Badia, Milano, Sicilia e Sardegna. In Piemonte il progetto Food For Forest integra la selvipastorizia rigenerativa, mentre a Roma Greenpeace ha realizzato il Bosco delle Api, uno spazio che unisce conservazione ambientale e attività didattiche.

Un volto noto impegnato in questo ambito è Giovanni Storti, del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, che ha avviato una Food Forest in Piemonte in collaborazione con la start up zeroCO2. Il progetto unisce la riforestazione alla creazione di un ecosistema produttivo e sostenibile.

Realizzare una Food Forest richiede un’attenta progettazione: la selezione di piante adatte, la creazione di microclimi, l’uso di tecniche per il mantenimento dell’acqua e la gestione naturale della fertilità del suolo. Questi sistemi rappresentano una risposta concreta alle sfide ambientali, dimostrando che un’agricoltura sostenibile e rigenerativa è possibile.

La Redazione

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ