La Corte europea interviene: la Commissione difenda meglio le api

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Le misure adottate dall’UE a protezione delle api e degli altri insetti impollinatori selvatici non sono state efficaci e non hanno fermato il declino di queste specie. Sono le conclusioni cui giunge la Corte dei Conti europea in una relazione sul tema, pubblicata il 9 luglio. La Corte ha constatato che l’intervento dell’UE nel suo complesso manca di coerenza e che la strategia UE per gli impollinatori del 2018 non dispone dei meccanismi necessari per essere efficace.

La Corte raccomanda alla Commissione europea – riferisce l’agenzia ANSA da Bruxelles – di predisporre misure specifiche per gli impollinatori selvatici, integrare meglio le azioni condotte nell’ambito delle politiche per la biodiversità e nella Politica Agricola Comune (PAC), e di tenere in maggior conto la protezione degli impollinatori selvatici nel processo di valutazione dei rischi legati ai pesticidi.

Secondo i magistrati del Lussemburgo le politiche europee non contemplano misure per la protezione degli impollinatori selvatici che contribuiscono alla quantità e qualità degli alimenti. La strategia sulla biodiversità fino al 2020 si è dimostrata “ampiamente inefficace nel prevenirne il declino”.

Una sentenza che fa onore alle istituzioni dell’Unione perché fa capire che esiste una ripartizione dei poteri coerente con la tradizione democratica europea e perché conferma la speciale attenzione delle stesse istituzioni per la salvaguardia dell’ambiente e della salute.

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