Kyoto Club: soluzioni all’inquinamento da traffico

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Le nostre città sono responsabili del 45% dei consumi energetici e del 50% dell’inquinamento atmosferico. Il 50% della popolazione mondiale vive nei centri urbani, che ogni anno accolgono 60 milioni di persone, e si stima che entro la metà del secolo più dei due terzi dell’umanità vivrà nelle città. 

 

‘La principale causa di inquinamento, in Europa e in particolare nel nostro Paese, è rappresentata dal traffico che influenza in modo rilevante la composizione chimica degli inquinanti presenti nelle nostre città e genera impatti rilevanti sulla salute dei cittadini. Nell’ambito delle smart cities la mobilità urbana sta diventando una questione cardine che lega insieme le tematiche del risparmio energetico, della sostenibilità, dell’innovazione e della tecnologia.

L’elaborazione di una strategia di mobilità sostenibile per le moderne città, economicamente efficiente, condivisibile e accettabile dai cittadini, è cruciale nel processo di trasformazione dei centri urbani verso ambiti nei quali la sostenibilità è il fulcro della pianificazione urbana’. Lo ha detto Francesco Petracchini, coordinatore del Gruppo di lavoro ‘Mobilità sostenibile’ di Kyoto Club, nell’ambito di uno dei convegni organizzati dall’associazione durante l’Ecomondo fi Rimini.

I centri urbani stanno vivendo un processo di trasformazione che tocca la gestione della mobilità. ‘Uno degli attori principali del processo di trasformazione della mobilità urbana, verso un modello più sostenibile, è sicuramente l’Ente Pubblico e, in questo contesto, è assolutamente importante che il tema della mobilità sia gestito secondo i criteri di una corretta pianificazione’, ha sottolineato Nicola Merciari di AzzeroCO2, un’organizzazione che supporta i Comuni italiani nei processi di riqualificazione energetica delle città e ha sviluppato, con alcune di queste, interessanti progetti di mobilità sostenibile, nell’ambito del percorso del Patto dei sindaci. Anche in questo caso si ha la percezione che quanto più un progetto virtuoso è condiviso con la cittadinanza, tanto maggiori e duraturi sono i risultati a lungo termine.

In che modo e con quali tecnologie il nostro Paese dovrà adottare nuove soluzioni per una mobilità a basso impatto ambientale? Lorenzo Maggionin del Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione (CIB), ha sottolineato: ‘Nel mese di giugno 2013, in tutta Europa, risultavano operativi più di 200 impianti per la produzione di biometano, che viene usato sia come gas sostitutivo o integrativo nelle reti di trasporto e distribuzione, sia come biocarburante. A questa tecnologia, ormai matura ed ampiamente collaudata, viene riconosciuto il ruolo di possibile soluzione per il conseguimento degli obiettivi del trattato di Kyoto per il contrasto ai cambiamenti climatici. In Italia, purtroppo, mancano ancora gli specifici strumenti attuativi volti a definire le procedure economiche e tecniche per la produzione di biometano previsti dall’articolo 20 del DLgs. 28/2011 ed attesi, fin da luglio 2011, per azione dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (AEEG)’.

Seppure con alcune limitazioni, stiamo assistendo a una radicale trasformazione della mobilità urbana che, grazie a nuove soluzioni gestionali e tecnologiche, sta dimostrando di rappresentare un servizio alternativo e anche sostenibile per le nostre città. ‘Quello della sostenibilità ambientale – ha dichiarato a Rimini Stefano Cocchieri, responsabile Finanza agevolata UniCredit – è un obiettivo che UniCredit persegue con coerenza e impegno ormai da alcuni anni, sia al proprio interno che nella proposta di specifici prodotti pensati per la clientela. La politica ambientale di UniCredit si basa su un concreto impegno in materia di protezione dell’ambiente e di utilizzo razionale delle risorse ambientali.

È un piano programmatico che si articola in diversi capitoli, dalla riduzione della propria impronta di carbonio grazie a una articolata serie di buone prassi ai servizi di efficienza energetica per le abitazioni dei dipendenti; allo sviluppo dell’attività imprenditoriale nel settore della green economy, offrendo soluzioni specifiche (prodotti di finanziamento dedicati per gli investimenti in energia rinnovabile e risparmio energetico o prodotti di leasing) con coperture che possono arrivare fino al 100% dell’investimento’.

In Italia le città superano i limiti di inquinamento imposti dall’Unione europea a causa dell’elevato numero di veicoli che assediano i nostri centri urbani: è per questo che occorre puntare sulla mobilità elettrica, il settore del futuro su cui hanno già scommesso l’Europa e il resto del mondo. ‘Per favorire la diffusione della mobilità elettrica occorre adottare una serie di azioni che comprendano la sensibilizzazione della popolazione e l’adozione di misure studiate per aumentare l’utilizzo di questo tipo di vetture a discapito di quelle tradizionali.

A questo proposito, le amministrazioni locali sono quelle che maggiormente possono influire sulla diffusione dei veicoli elettrici, attraverso politiche e strumenti urbanistici per la definizione di un contesto favorevole, con la realizzazione di infrastrutture di ricarica capillari e l’adozione di misure che disincentivino l’utilizzo di mezzi inquinanti", ha spiegato Natascia Montanari, dell’Ufficio studi legislativi di Enel Spa.

 

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