Creo Bio, le farine bio puntano su blockchain, export, horeca e GDO

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Madre di tutte le farine biologiche, la “22 gradi” di Creo Bio è l’ingrediente principe di una sana e non comune pizza biologica. Dove trovarla? A Gravina di Puglia, in provincia di Bari. Abbiamo intercettato il direttore commerciale dell’azienda pugliese, Fabio Carbonara.

“Creo Bio è leader nella produzione di grani antichi, farine e semole biologiche. Vanta oggi un continuo incremento quantitativo a livello mondiale. La nostra azienda produce esclusivamente in biologico, abbiamo deciso di investire sul biologico e di concentrarci su di esso. Abbiamo adottato un sistema di tracciabilità incontrovertibile come la blockchain, oltretutto di ultima generazione, con visione satellitare ogni 3 giorni sui campi di produzione del nostro prodotto. Ogni singolo pacco delle nostre farine, attraverso l’utilizzo di un Qr-code, traccia tutte le fasi, dalla raccolta al confezionamento, garantendo ai nostri consumatori sia la provenienza che tutti i passaggi della produzione.  Le difficolta sono molteplici. Il biologico è un mercato in crescita, ma rappresenta comunque una fetta ancora piccola del mercato. Oltretutto i costi di produzione, sia per coltivazione, sia per resa del prodotto bio, non permette di essere competitivi sui prezzi come sul convenzionale. Naturalmente la difficoltà maggiore è far acquistare il prodotto la prima volta, una volta provato siamo fiduciosi che il consumatore difficilmente non scelga nuovamente la nostra farina”.

Perché scegliere Creo Bio?
“Siamo una realtà giovane sul mercato del prodotto insaccato, ma siamo convinti che la qualità e la costanza di prodotto alla fine ci porterà a crescere sempre di più. Oggi stiamo lavorando molto con alcuni Paesi europei come Germania, Belgio e Danimarca, puntiamo sempre di più il mercato estero e l’horeca di qualità in Italia, oltre naturalmente ad uno step successivo sul retail specializzato. Lavorare esclusivamente grani cosiddetti antichi, solo in biologico e forti di una tracciabilità seria, ci rende tra i pochi player sul marcato ad avere un prodotto artigianale con un sistema ed una mentalità da azienda strutturata. L’estero è il nostro principale obiettivo, il mercato nazionale deve essere solo su un target qualitativo medio/alto. Il retail è il progetto 2023, il mondo della GDO richiede una forte capacità di sostenere le richieste quantitative ed oggi vogliamo garantire su ogni singolo pacco lo stesso standard qualitativo”.

Maria Ida Settembrino

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