Insieme a Girolomoni per una degustazione all’antico Monastero

girolomoni

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Una degustazione inedita e appagante, in grado di far emergere al meglio il patrimonio sensoriale della pasta biologica abbinata a quel compagno ideale che è il vino biologico. L’esperienza degustativa è stata organizzata dalla Cooperativa Girolomoni, leader nella produzione di pasta biologica sul territorio marchigiano e realtà di spicco in ambito nazionale, in occasione del press tour promosso dal Consorzio Marche Bio sulla collina di Montebello, a Isola del Piano (Pesaro Urbino), cuore del biologico marchigiano e sede del pastificio fondato dall’indimenticato pioniere del bio Gino Girolomoni ma anche anche della Locanda e del Monastero che arricchiscono la proposta della famiglia Girolomoni che ha proseguito la mission paterna consolidando l’attività della Cooperativa.

Se oggi le Marche sono la prima regione italiana per incidenza di aziende biologiche e il più grande distretto bio d’Italia e d’Europa, molto si deve a Gino Girolomoni e alla sua scelta visionaria di avviare un pastificio chiamando a far rete gli agricoltori locali e recuperando i valori storici, spirituali e culturali del territorio con l’acquisizione ed il restauro del Monastero che oggi è sede della Fondazione Girolomoni ma anche struttura ricettiva adibita, assieme alla Locanda poco distante (dove si distingue la cucina bio dello chef Andrea Mei, ndr), all’esperienza di “GranoTurismo” voluta dalla seconda generazione Girolomoni per vivere la filiera a 360 gradi.

“Come diceva mio padre, l’agricoltura non riguarda solo l’agricoltura, deve essere un’operazione sinergica su tutti i fronti – politico, sociale, produttivo ed economico – e allo stesso tempo promozione dei consumi e allora perché non pensare anche ad esperienze degustative che facciano affiorare il grande patrimonio sensoriale offerto dalla pasta biologica, legata profondamente al territorio e alle caratteristiche pedoclimatche che esprime”? Partendo da questo assunto, Maria Girolomoni, responsabile Comunicazione della Cooperativa che prosegue la mission del padre con i fratelli Samuele e Giovanni Battista (presidente anche della Cooperativa Girolomoni, ndr), ha organizzato nelle sale dell’ex refettorio del Monastero una degustazione di pasta prodotta dalla Cooperativa in abbinamento a vini biologici, per la regia dell’enogastronomo e sommelier Otello Renzi. Ecco allora venire, dall’assaggio della pasta appena scolata e presentata priva di qualsiasi condimento, il profumo di pane cotto a legna e il sapore persistente di grano in purezza che caratterizza gli spaghetti di grano duro Senatore Cappelli, ovvero il progenitore della maggior parte dei grani duri coltivati in Italia(abbinato allo spumante metodo classico dosaggio zero “Perlugo” di Cantina Pievalta), per continuare con la sapidità e mineralità che si riflette nella pasta a trafilatura ruvida di grano duro del territorio (abbinata al Verdicchio di Matelica Doc “Arpia” della cantina Le Stroppigliose) o, ancora, il profumo di fieno e fiori di campagna, di cui la colina di Montebello abbonda, che sprigiona la pasta di Khorasan Graziella Ra, altra varietà di grano antico coltivata sulla collina di Montebello(abbinata all’Igt Marche Bianco “Il famoso nel Convento” dell’azienda Conevntino Monteccicardo). C’è poi il carattere forte e il profumo speziato, con rimandi a frutta secca, degli spaghetti di farro integrale (abbinati al Vernaculum, pergola aleatico di Fattoria VillaLigi, rosso che si abbina bene alla pasta).

Dal campo alla tavola, l’”ecosistema” della Cooperativa Girolomoni ha un tassello fondamentale nel pastificio, dal 2019 potenziato con un moderno mulino. Il press tour ha fatto tappa anche nel sito produttivo con vista sui campi di grano. Proprio davanti allo stabilimento è coltivata la varietà Graziella Ra di grano Khorasan (conosciuto anche come grano turanico). Le importanti proprietà e qualità di questa varietà sono state illustrate dal presidente del Consorzio Marche Bio, Francesco Torriani che ha sottolineato come il Graziella Ra si esprime bene sul territorio collinare, ha un buon contenuto proteico, di sali minerali e selenio ed è un potente antiossidante. Siamo poi entrati nel cuore produttivo della Cooperativa, guidati da Daniela Bellini, responsabile del controllo qualità. Bellini ha spiegato come gli addetti di stabilimento seguano attentamente tutte le fasi, dal controllo della materia prima ai processi di macinazione che, attraverso macchinari a cilindri e una pastificazione lenta, garantiscono un prodotto al top.

Nel futuro prossimo – ha detto Maria Girolomoni a GreenPlanet -, abbiamo in mente di proseguire il rafforzamento della filiera, dallo stoccaggio al confezionamento. Oltre a questo, sarà fondamentale promuovere il consumo dei prodotti biologici, sempre in una logica di sistema, di rete dei produttori, per poter agire con forza sul mercato”.

“E’ un grande orgoglio che le Marche siano capofila del biologico – ha proseguito Maria Girolomoni – e sicuramente mostro padre ha influito su questo. Noi figli proseguiamo su questa strada, confermiamo la scelta dell’agricoltura biologica come l’agricoltura del futuro, anche in linea con quello che è il dettato del Green Deal europeo. Quindi l’aumento delle superfici biologiche, ma anche dei consumi, è la strada dell’agricoltura del futuro, per tanti motivi, di ordine produttivo, ambientale e anche far fronte anche a quegli scenari di crisi che mio padre aveva previsto e si sono sono poi manifestati. Il biologico va fatto diventare un movimento di massa”.

Cristina Latessa

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