Per la prima volta la tecnologia blockchain, che consente di verificare e conservare transazioni senza l’intervento di alcun intermediario, viene applicata in Italia nel settore alimentare della grande distribuzione. Per l’esattezza al pollo, quello del marchio Filiera Qualità Carrefour, di cui il consumatore finale dal 29 settembre potrà sapere davvero tutto, compreso dove è stato covato l’uovo, semplicemente inquadrando un QR Code.
Il pollo ‘mappato’ fa parte di un più ampio progetto di Transizione Alimentare 2022 che il gruppo Carrefour Italia ha presentato l’11 settembre sintetizzandone i tre obiettivi principali: guidare i clienti verso un consumo sempre più sostenibile e responsabile, rendere più economico e accessibile il biologico e garantire la massima trasparenza della filiera alimentare. Punti che fanno parte di un concretissimo Act For Food alla cui realizzazione vigileranno e contribuiranno i membri prestigiosi di un Advisory Board creato ad hoc. Un organo esterno e indipendente, composto da: Marco Gualtieri fondatore di Seeds&Chips, Riccardo Illy presidente di Illy Group, Raffaele Maiorano vicepresidente del Global Forum on Agricultural Research, Daniele Tirelli, presidente del Retail Institute of Italy, Angelo Riccaboni, leadership Council della rete Sustainable Development Solutions Network, Attilio Scienza professore di Viticoltura all’Università degli studi di Milano.
‘Il futuro dell’alimentazione deve essere sostenibile e progettato in un’ottica olistica, e deve tenere in considerazione tutti gli aspetti che impattano sul nostro Pianeta’, ha affermato Stéphane Coum, ad di Carrefour Italia introducendo il board. ‘Grazie al ruolo di osservatore privilegiato dei trend di consumo, Carrefour deve assumersi la responsabilità sociale di guidare in questo processo di cambiamento tutti gli attori coinvolti lungo l’intera filiera, dal produttore al consumatore’.
L’incontro è stato anche occasione per commentare la proposta del governo di chiudere i negozi la domenica. ‘Ci sono persone che la domenica vogliono andare con la famiglia al centro commerciale a bersi un caffè o a fare la spesa perché durante la settimana lavorano e non possono farlo’, ha detto Coum. ‘L’apertura domenicale è la risposta a una domanda esistente, presente in tantissimi Paesi del mondo’.
(fonte: La Stampa)