Prodotta dalla casa editrice Gemma Editco, la piattaforma GreenPlanet è dedicata all’informazione sulle produzioni e le aziende del biologico italiano e internazionale e ai settori collegati, dalla ricerca alle tecnologie, dalla trasformazione alla distribuzione, dagli eventi alle politiche di settore. GreenPlanet si occupa anche di temi ambientali e di produzioni naturali e dell’ambito, più ampio, della sostenibilità.
La newsletter in italiano esce il martedì e raggiunge filiera e stakeholder con notizie a approfondimenti esclusivi. La newsletter in inglese esce il giovedì e raggiunge importatori e distributori, oltre ad associazioni e organizzazioni internazionali.
GEMMA EDITCO Srl
partita IVA: 01963490238
Via Fiordiligi, 6 / 37135 Verona
+39 045.8352317
segreteria@gemmaeditco.it
IL PASTICCIACCIO BRUTTO CHE HA BLOCCATO L’ITALIA DEL BIO
Condividi su:
Non è la prima volta che interveniamo per sottolineare come il biologico meriterebbe una maggiore efficienza burocratica da parte dei vari soggetti pubblici che sovrintendono ad attività essenziali per la competitività del “sistema Italia”. Quando si parla di filiera uno degli anelli fondamentali è proprio la burocrazia. Se questa funziona male o si inceppa spesso è breve il passo che ci porta dal concetto di sovranità a quello di sudditanza. Sudditanza nei confronti di sistemi e mercati più efficienti, che alla lunga determinano condizioni economiche molto più favorevoli per gli attori economici di tali mercati.
Ci riferiamo alla notizia divulgata alcuni giorni fa, anche sui social, da parte dei vari organismi di certificazione del biologico che informavano i propri operatori che da giorni non era possibile emettere i certificati elettronici sul portale dell’UE TRACES e, quindi, di fatto il sistema di certificazione nazionale del biologico era bloccato e nessun operatore italiano poteva qualificare e commercializzare come biologici i prodotti bio così ottenuti. Lo scorso 3 giugno “Il Fatto Quotidiano” ha evidenziato come tale mancanza sia da addebitare ai competenti uffici del MASAF e nello specifico al trasferimento di incarico del funzionario ministeriale designato come manager del sigillo elettronico, del cosiddetto “e seal manager”, che ha il compito di delegare elettronicamente gli organismi di certificazione autorizzati ad emettere tale sigillo e, pertanto, ad autenticare l’identità e l’integrità dei certificati biologici da questi emessi.
Occorre fare presente che il Reg. UE 848/2018, con le modifiche introdotte con il Reg UE 2240/2022, ha imposto che dallo scorso 01.07.2023 tutti i certificati biologici, dallo scorso 01.01.2023 emessi in formato elettronico, debbano essere pubblicati dagli organismi autorizzati, e quindi a ciò delegati dall’Autorità di Controllo, con il sigillo elettronico certificato (e seal) utilizzando il sistema elettronico esperto per il controllo degli scambi UE (Traces). A seguito di ciò, il MASAF con DD n. 658294 del 22.12.2022 autorizzò gli organismi riconosciuti ad utilizzare il sigillo elettronico sui certificati elettronici e, nel contempo, recepì le note interne sia di individuazione, in ambito ICQRF, dell’e seal manager che delle modalità d’uso del sigillo elettronico in ambito Traces, da parte degli organismi di certificazione.
Il sistema è tornato operativo già dallo scorso 31 maggio dopo che il MASAF sollecitò gli uffici della Commissione UE a risolvere il problema, ma questo incidente deve servire a rafforzare il livello di garanzia circa il funzionamento di delicati sistemi la cui operatività è di competenza dell’autorità nazionale (MASAF) articolata nei suoi vari dipartimenti ed uffici. Il biologico non può essere “trattato” con sufficienza; è un sistema che vede coinvolte decine di migliaia di agricoltori, spesso i più giovani ed intraprendenti, e ormai l’intero comparto agroalimentare per un volume d’affari di oltre 8 miliardi di euro, di cui circa il 44% destinato all’export.
Essere competitivi sui mercati mondiali impone impegno, studio, sacrificio, attenzione, serietà, tempestività ed efficienza da parte di tutti perché queste sono le condizioni che hanno reso credibile il sistema Italia del bio nel mondo; esattamente quelle stesse caratteristiche che gli operatori esigono da chi a “livello pubblico” sovrintende al funzionamento del sistema.
Fabrizio Piva
Seguici sui social
Notizie da GreenPlanet
Frantoio Marsicani: “Olio bio, non è sempre oro quello che luccica”
CCPB è accreditato per la certificazione EPD
Transizione ecologica: studi internazionali ne confermano i benefici ambientali e socioeconomici
news correlate
Agricoltura biologica e Biologico: distinzione necessaria per un nuovo modello di consumo
La scorsa settimana abbiamo pubblicato la notizia circa i risultati dell’audit, a dire il vero poco lusinghieri, che la Corte dei Conti UE ha presentato
Il “trattamento speciale” riservato al bio italiano dalla normativa nazionale
Da oltre un decennio, e non è certo questione degli ultimi anni, le disposizioni normative emesse dal MASAF con riferimento al settore biologico nazionale si
Biologico e residui, un’altra tegola per il bio italiano
In questi ultimi giorni stanno circolando le bozze di DM con cui il MASAF (Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste) adempie a
Clima di attesa, vanno interpretati i dati del report “Bio in cifre 2024”
Il report “Bio in cifre 2024”, presentato lo scorso 17 luglio, fornisce dati che a livello macro aggregato sono positivi e confortanti di un settore