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IL PASTICCIACCIO BRUTTO CHE HA BLOCCATO L’ITALIA DEL BIO
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Non è la prima volta che interveniamo per sottolineare come il biologico meriterebbe una maggiore efficienza burocratica da parte dei vari soggetti pubblici che sovrintendono ad attività essenziali per la competitività del “sistema Italia”. Quando si parla di filiera uno degli anelli fondamentali è proprio la burocrazia. Se questa funziona male o si inceppa spesso è breve il passo che ci porta dal concetto di sovranità a quello di sudditanza. Sudditanza nei confronti di sistemi e mercati più efficienti, che alla lunga determinano condizioni economiche molto più favorevoli per gli attori economici di tali mercati.
Ci riferiamo alla notizia divulgata alcuni giorni fa, anche sui social, da parte dei vari organismi di certificazione del biologico che informavano i propri operatori che da giorni non era possibile emettere i certificati elettronici sul portale dell’UE TRACES e, quindi, di fatto il sistema di certificazione nazionale del biologico era bloccato e nessun operatore italiano poteva qualificare e commercializzare come biologici i prodotti bio così ottenuti. Lo scorso 3 giugno “Il Fatto Quotidiano” ha evidenziato come tale mancanza sia da addebitare ai competenti uffici del MASAF e nello specifico al trasferimento di incarico del funzionario ministeriale designato come manager del sigillo elettronico, del cosiddetto “e seal manager”, che ha il compito di delegare elettronicamente gli organismi di certificazione autorizzati ad emettere tale sigillo e, pertanto, ad autenticare l’identità e l’integrità dei certificati biologici da questi emessi.
Occorre fare presente che il Reg. UE 848/2018, con le modifiche introdotte con il Reg UE 2240/2022, ha imposto che dallo scorso 01.07.2023 tutti i certificati biologici, dallo scorso 01.01.2023 emessi in formato elettronico, debbano essere pubblicati dagli organismi autorizzati, e quindi a ciò delegati dall’Autorità di Controllo, con il sigillo elettronico certificato (e seal) utilizzando il sistema elettronico esperto per il controllo degli scambi UE (Traces). A seguito di ciò, il MASAF con DD n. 658294 del 22.12.2022 autorizzò gli organismi riconosciuti ad utilizzare il sigillo elettronico sui certificati elettronici e, nel contempo, recepì le note interne sia di individuazione, in ambito ICQRF, dell’e seal manager che delle modalità d’uso del sigillo elettronico in ambito Traces, da parte degli organismi di certificazione.
Il sistema è tornato operativo già dallo scorso 31 maggio dopo che il MASAF sollecitò gli uffici della Commissione UE a risolvere il problema, ma questo incidente deve servire a rafforzare il livello di garanzia circa il funzionamento di delicati sistemi la cui operatività è di competenza dell’autorità nazionale (MASAF) articolata nei suoi vari dipartimenti ed uffici. Il biologico non può essere “trattato” con sufficienza; è un sistema che vede coinvolte decine di migliaia di agricoltori, spesso i più giovani ed intraprendenti, e ormai l’intero comparto agroalimentare per un volume d’affari di oltre 8 miliardi di euro, di cui circa il 44% destinato all’export.
Essere competitivi sui mercati mondiali impone impegno, studio, sacrificio, attenzione, serietà, tempestività ed efficienza da parte di tutti perché queste sono le condizioni che hanno reso credibile il sistema Italia del bio nel mondo; esattamente quelle stesse caratteristiche che gli operatori esigono da chi a “livello pubblico” sovrintende al funzionamento del sistema.
Fabrizio Piva
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