Il micro-orto in casa fa respirare e mangiare meglio

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Coltivare in casa frutta e verdura solo con mezzi derivanti dall’agricoltura biologica, è questa l’idea di BioPic, la startup italo-olandese che ha lanciato il progetto ‘Ortoitaliano’, una serie di soluzioni per fare l’orto direttamente a casa e in spazi limitati come il piano della cucina, l’interno di un armadio, la nicchia della parete o addirittura un pensile o un cassetto. Un sistema innovativo di coltivazione accessibile a tutti e senza bisogno di avere un giardino o un orto in campagna.

La frutta e la verdura possono crescere grazie a degli stimolatori di fotosintesi e all’utilizzo di tecniche specifiche usate da agricoltori bio professionisti: semi adatti, concime naturale, attivatori biologici per proteggere le piante dalle malattie, microsfere solubili che rilasciano lentamente i nutrienti. Coltivando in casa – sostengono i creatori di Ortoitaliano – l’ambiente domestico diventa più sostenibile perché la coltivazione di piantine purifica l’aria, produce ossigeno e di conseguenza assorbe gli agenti inquinanti come la CO2.

Questa proposta non è certo l’unica né la prima per avviare micro-coltivazioni domestiche. E’ ancora in fase di sperimentazione l’orto verticale di forma sferica messo a punto dal laboratorio di design Space 10 di Copenaghen. L’idea è sostenuta da Ikea che la vorrebbe diffondere in tutto il mondo. Al momento l’orto sferico, soprannominato Growroom, è una vera e propria installazione artistica realizzata in collaborazione con gli architetti Sine Lindholm e Mads-Ulrick Husum. Le istruzioni per costruirla sono comunque già disponibili online. Pensata per ospitare erbe aromatiche, ortaggi, fiori e piante, l’innovativa struttura di compensato misura 2,8 x 2,5 metri e consiste in ripiani sovrapposti che consentono l’ingresso della giusta quantità di luce e un’adeguata distribuzione dell’acqua. Sul sito di Space 10 si legge: ‘Il cibo locale rappresenta una seria alternativa al modello di cibo globale a cui siamo abituati. Riduce l’impatto ambientale ed educa i bambini a capire la provenienza di quello che mangiamo. Il risultato sul tavolo da pranzo è altrettanto affascinante: con la Growroom potremmo produrre alimenti con un sapore migliore, biologici e sani. Lanciamo dunque la sfida all’agricoltura tradizionale che tra l’altro soffre la mancanza di spazio, soprattutto in ambienti urbani’.

Il primo modello di Growroom è stato costruito nel 2016 ed è stato esposto alla Chart Art Fair di Copenhagen. Non è ancona in vendita nei negozi Ikea ma si può costruire, come si evince dal sito di Space 10, con 17 fogli di compensato e 500 viti. Servono una sega o una macchina per il taglio laser, cacciavite, martelli e una buona dose di pazienza. 

 

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