Il biologico di Rigoni cresce in Bulgaria

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Rigoni di Asiago – 120 milioni di euro di fatturato previsti a fine 2017 – scommette sulla frutta bio in Bulgaria. Lo riporta Il Sole-24 Ore in un articolo del 13 giugno di Maria Teresa Manuelli. Il Gruppo vicentino ha fatto investimenti agricoli e industriali nel Paese balcanico per 27 milioni di euro e inaugurato di recente una nuova camera frigo da 1.200 tonnellate di frutta biologica surgelata. Una scelta strategica – scrive il quotidiano – quella di produrre in Bulgaria frutta bio per marmellate e succhi che poi verrà lavorata nello stabilimento italiano di Foza, nell’altopiano di Asiago.

In Bulgaria i terreni abbandonati per oltre 30 anni sono ormai privi delle sostanze chimiche pesantemente utilizzate in passato e questo li rende adatti alle coltivazioni bio. Tanto che il governo bulgaro ha avviato un programma di sostegno “Agricoltura biologica” (misura 11) per il periodo 2014-2020 che prevede due sottomisure per finanziare le coltivazioni biologiche. E il numero dei produttori bio in Bulgaria registra una crescita significativa: dagli 820 nel 2010 sono diventati 6.173 nel 2015. Nello stesso periodo c’è stata una crescita del 50% anche nel settore della trasformazione dei prodotti bio.

Rigoni di Asiago è presente in Bulgaria già dal 1993. ‘Abbiamo iniziato – ha spiegato Andrea Rigoni, amministratore delegato dell’azienda, a Maria Teresa Manuelli – alla ricerca di miele, che in Italia iniziava a scarseggiare. Solo in un secondo momento abbiamo pensato alla possibilità di creare marmellate, dapprima con i frutti spontanei che crescevano copiosi negli abbondanti boschi e poi con coltivazioni nostre’.

Rigoni nel corso degli anni ha così consolidato e sviluppato la sua posizione nel Paese, investendo e costituendo diverse società nel settore agroalimentare: Ecoterra, Biofruta e Biotop che si occupano della produzione e della commercializzazione di frutta biologica e svolgono le loro attività su 1.400 ettari, in parte situati nella provincia di Montana, Berkovitsa, nei pressi del confine con la Serbia, e parte nella zona di Pazardzhik, centro agricolo tra Sofia e Plovdiv. Qui i terreni sono coltivati con fragole, more, lamponi, ribes e uva spina, mentre i frutteti producono mele, prugne, ciliegie, amarene, albicocche e noccioli.

Nel 2017 la capacità produttiva supera le 4mila tonnellate per la produzione di frutta surgelata intera, succo, polpa e purea. Le società bulgare realizzano il ciclo completo della produzione agricola dalla messa in vivaio delle piante, alla coltivazione delle piantagioni fino alla surgelazione dei prodotti raccolti. Impiegano 80 persone fisse e diverse centinaia di operai agricoli stagionali, con punte di 800 nei periodi di raccolta da maggio ad ottobre.

Le numerose varietà di frutta coltivate in pieno campo, scelte per le loro qualità organolettiche e nutritive, raccolte al grado ottimale di maturazione e surgelate nell’arco di qualche ora dalla raccolta, sono destinate a diventare l’ingrediente principale della confettura Fiordifrutta. 

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