I veleni di Praia a Mare denunciati da Goletta Verde

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Verità e giustizia per le vittime della Marlane–Marzotto, subito la bonifica dei terreni contaminati dall’inquinamento. Queste le parole chiave con cui gli attivisti di Goletta Verde, storica campagna di Legambiente per la salvaguardia dell’ecosistema marino e costiero, sono sbarcati la mattina del 24 luglio a Praia a Mare.

 

Ad aspettare l’equipaggio di Goletta Verde, Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente, Mariacaterina Gattuso, segreteria Legambiente Calabria; Rodolfo Ambrosio, Centro di azione giudica di Legambiente, Carlo Gaglianone, segreteria Legambiente Calabria nonché gli attivisti del circolo di Belvedere Marittimo e tanti gruppi di cittadini, dal Comitato per le bonifiche dei terreni, dei fiumi e dei mari all’associazione Noi e il Territorio; ancora il Movimento Cambia Paola, il Comitato Natale De Grazia, gli Amici del Parco dei Cedri, il Movimento ambientalista del Tirreno, il Comitato dei Sindaci per la difesa valle del Noce, rappresentato da Pasquale Lamboglia, Sindaco di Tortora, Francesco Saccomanno Rete Nisticò Acqua Pubblica, Gianni Agirò, responsabile WWF Praia a Mare, la Lipu sez Cosenza e Libera.

Dal maxiprocesso sulla Marlane-Marzotto continuano a emergere fatti e responsabilità molto gravi. Recenti perizie hanno attestato in modo inconfutabile come, in aggiunta alle ‘ammine aromatiche’, altamente cancerogene, sprigionate dai coloranti azoici, gli operai e le operaie della Marlane-Marzotto erano costretti a convivere anche con le polveri d’amianto prodotte dai sistemi frenanti dei macchinari dello stabilimento tessile.

‘Siamo qui – ha esordito Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – per richiedere finalmente giustizia per gli oltre cento morti e gli altrettanti operai ammalati di tumore. Anche da Goletta Verde abbiamo deciso di esortare tutte le energie in campo affinché il processo, seppur complesso, non subisca ritardi e rallentamenti ma vada fino in fondo accertando le responsabilità e comminando le giuste pene ai responsabili. Parallelamente, chiediamo di attivarsi fin da subito per individuare sistematicamente e in maniera capillare l’entità e la localizzazione dei veleni depositati dalla Marlane nei terreni attorno allo stabilimento ma anche nel tratto di mare vicino. Tutto questo per procedere – conclude Zampetti – ad operazioni di bonifica veloci ed efficaci applicando il principio chi inquina paga che possano finalmente restituire a questo territorio la dignità e la sicurezza che merita. Chiediamo che le istituzioni, a partire dalla Regione, facciano la loro parte per arrivare quanto prima alla soluzione della situazione’.

‘A Praia a Mare ci ha accolto una grande passione civile – commenta Mariacaterina Gattuso, segreteria Legambiente Calabria. Sono tantissimi i comitati e i gruppi di cittadini attivi su questo tratto di costa, impegnati giorno per giorno a fronteggiare le aggressioni ambientali che questo territorio subisce e che sono ancora in attesa di tante verità. In primis la triste vicenda della Marlane, ma anche la compromessa situazione della vallata del fiume Noce bella e inquinata, senza dimenticare i veleni della vallata del Fiume Oliva e arrivando ai recenti scandali di Scalea relativi all’impianto di trattamenti dei rifiuti. Ma accanto a questo, c’è un territorio di una bellezza mozzafiato e dalle straordinarie risorse dal non solo ambientali ma anche umane e che da queste vuole caparbiamente ripartire’.

 

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