I geologi sul nubifragio di Livorno: Servono azioni pianificate

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Il climatologo Massimiliano Fazzini, docente dell’Università di Camerino e Ferrara, ricercatore, geologo, importante studioso di tali fenomeni ed esponente dell’Associazione Nazionale dei Geomorfologi Italiani, lancia l’allarme dopo il nubifragio che ha colpito duramente Livorno nella notte tra il 9 e il 10 settembre provocando almeno sei morti.

‘In Italia – avverte Fazzini – sta aumentando in maniera esponenziale il dissesto idrogeologico e con esso il rischio per l’incolumità umana. Ancora una volta contiamo i morti, frutto di una cattiva gestione del territorio e delle opere idrauliche spesso mal gestite ma allo steso tempo, notiamo che la popolazione non sa come comportarsi quando c’è un’alluvione o qualsiasi altra emergenza atmosferica. Nel caso specifico di Livorno è fondamentale rivedere l’assetto idraulico della città ed in particolare del Rio Maggiore – in più punti tombinato nel suo corso prossimo alla foce – per tentare di arginare i frequenti ma non rovinosi allagamenti che si verificavano nell’area di via Nazario Sauro. Neppure i recenti lavori di messa in sicurezza mediante la costruzione di vasi di espansione hanno risolto il problema che anzi si è mostrato in tutta la sua drammaticità’.

Fazzini aggiunge che il ricorso, da parte degli organi amministrativi, alla realizzazione di Piani locali di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e dei PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) si fa sempre più urgente e decisivo per pianificare il futuro delle comunità, soprattutto in relazione all’annullamento del rischio. 

 

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