Green Deal, ostacoli e opportunità da un’inchiesta sul campo

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In Europa, il settore agricolo è in fermento. Le grandi associazioni di agricoltori convenzionali protestano contro il Green Deal della Commissione Europea, organizzando blocchi stradali e manifestazioni. Il Green Deal, che mira a rendere l’agricoltura più sostenibile, viene visto con preoccupazione da molti agricoltori tradizionali. Ma quali prospettive offre agli agricoltori biologici, più attenti al clima e all’ambiente? 

Per cercare di rispondere a questa domanda Hans von der Brelie ha svolto un’inchiesta sul campo per Euronews, conversando con agricoltori biologici come Herbert Zetner, che ha condiviso esperienze personali riguardo al passaggio dall’agricoltura convenzionale a quella biologica e rigenerativa.

Zetner ha spiegato che il passaggio è stato motivato sia da ragioni personali sia ecologiche. Durante il periodo in cui lavorava secondo metodi convenzionali, l’uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti chimici aveva avuto effetti negativi sulla sua salute, portandolo spesso a sentirsi malato. La morte del padre è stata un punto di svolta per lui e il fratello, che hanno deciso di trasformare l’azienda di famiglia adottando pratiche più sostenibili.

Questo cambiamento, sebbene gratificante, ha comportato un aumento significativo del lavoro. Zetner ha raccontato che i 74 ettari di campi e foreste della famiglia richiedono ora circa 1.500 ore di lavoro all’anno, contro le 500 ore necessarie con l’agricoltura convenzionale. Nonostante il triplicarsi dello sforzo, l’agricoltore si è detto soddisfatto del contributo che riesce a offrire all’ambiente. Tra le pratiche innovative adottate ci sono la coltivazione a strisce, la rotazione delle colture e l’uso di un tè di fieno prodotto in casa a base di erbe fermentate, che ha sostituito completamente pesticidi e fertilizzanti chimici.

L’azienda di Zetner è caratterizzata da una grande diversificazione colturale, con la coltivazione di 24 diverse specie tra cui dorella (camelina), avena, farro, orzo, segale, ceci e semi di cumino. Questo approccio arricchisce il suolo e favorisce la biodiversità, contribuendo allo stesso tempo alla lotta contro il cambiamento climatico. Zetner si impegna inoltre a mantenere i campi verdi durante tutto l’anno per migliorare il bilancio di CO2 e partecipa a un progetto di ricerca europeo volto a studiare come le pratiche agricole possano intrappolare più efficacemente il carbonio nel suolo.

L’agricoltore ha espresso la necessità che l’Unione Europea fornisca maggiori incentivi economici per sostenere gli agricoltori che scelgono il metodo biologico. Ha sottolineato l’importanza di riconoscere il valore del lavoro ecologico svolto, compensandolo adeguatamente e promuovendo pratiche come il riposo dei terreni, le rotazioni colturali e l’uso di strisce fiorite. Secondo Zetner, queste pratiche dovrebbero essere rese obbligatorie per tutti gli agricoltori nell’Unione al fine di contrastare il cambiamento climatico e preservare la biodiversità.

La Redazione

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