Green Cross in Senegal: progetti veri per frenare l’emigrazione

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In Senegal la migrazione è una necessità. Si fugge dalla siccità, dalla povertà, dalla fame mettendo a rischio la vita alla ricerca di un futuro migliore. Ma a tutti dovrebbe essere dato anche il diritto di restare e vivere dignitosamente nelle proprie terre. ‘Energia per restare’, in lingua phulaar ‘Hadii Yahde’, è il nuovo progetto che Green Cross Italia ha avviato in Senegal per creare opportunità di vita e di lavoro per i giovani e per le donne, invertire la tendenza e contribuire così a frenare la migrazione irregolare.

Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), e realizzato in partenariato con Enea, Fafd e Cultivert,’Energia per restare’ vuole migliorare le condizioni di vita in cinque villaggi rurali della Regione di Matam, nella parte nord-orientale del Paese. In quest’area, il forte potenziale di sviluppo dell’agricoltura è frenato dalla desertificazione, dalla scarsa differenziazione delle colture, dall’impiego di macchinari vecchi e inquinanti e dal costo dell’energia particolarmente alto. Green Cross Italia installerà sistemi di pompaggio dell’acqua alimentati da pannelli fotovoltaici, che permetteranno di risparmiare oltre 2.700 litri di gasolio l’anno. Non solo. Verranno fornite le sementi per la coltivazione di 37 ettari di terreno, trasferite nuove tecniche agricole basate sulla rotazione delle colture, messe a punto strategie di mercato per rafforzare la commercializzazione dei prodotti.

I beneficiari diretti di ‘Energia per restare’ sono duemila persone, in maggioranza donne, ma a godere dei vantaggi del progetto, legati al rafforzamento della resilienza e all’aumentata produttività agricola, sono le intere comunità dei cinque villaggi rurali, ovvero 22.500 persone. Le vere protagoniste di questa piccola rivoluzione sono le donne, ancora una volta al centro di un’iniziativa di cooperazione allo sviluppo targata Green Cross. ‘Noi mettiamo in moto le energie delle donne che vogliono continuare a vivere e a lavorare nella loro terra – dichiara Elena Seina, coordinatrice dei progetti Africa di Green Cross -. Le donne sono l’anima di questi villaggi. Se miglioriamo la loro condizione, contribuiamo a dare un futuro a questo Paese, creare opportunità per i loro figli. In questo modo avremo piantato un piccolo seme contro la migrazione irregolare’.

Green Cross Italia è la filiale italiana di Green Cross International, ONG ambientalista fondata da Mikhail Gorbaciov e presente in oltre 30 Paesi. Riconosciuta ‘idonea alla cooperazione’ dal ministero degli Affari esteri, realizza progetti di sviluppo in Burkina Faso, Costa d’Avorio, Ghana e Senegal per aiutare le comunità locali a fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico, garantire l’accesso all’educazione, all’acqua, al cibo e alle energie rinnovabili. 

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