Cibi veri a Torino, Alce Nero tra i protagonisti

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Ci sono cibi che hanno l’ambizione di cambiare il mondo. Sono i cibi ‘veri’, che rappresentano una visione sostenibile, responsabile, valida non solo per l’agricoltura e l’alimentazione, ma per l’intero modo di produrre e fruire. A questo impegno si rifanno gli agricoltori e gli apicoltori biologici del gruppo Alce Nero.

Di questa visione si è parlato al Salone del Gusto Terra Madre venerdì 26 ottobre in un dialogo sul tema ‘Fare cose vere’ che ha visto confrontarsi Lucio Cavazzoni (presidente di Alce Nero e Mielizia, il più importante gruppo di agricoltori biologici italiani), Enrico Fontana (presidente di Libera Terra Mediterraneo), Gabriele Centazzo, presidente di Valcucine e anima del manifesto per un nuovo Rinascimento Italiano), Giuliana Zoppis e Clara Mantica (fondatrici di Best Up, circuito per l’abitare sostenibile).

 

‘Fare cose vere – ha sottolinea Lucio Cavazzoni nello spiegare il senso dell’appuntamento – significa produrre senza consumare, senza ingannare, con un nuovo approccio che fa della terra, ma anche delle materie prime industriali, importanti e necessari strumenti da non sprecare o rovinare. E’ fare del lavoro manuale ed artigianale, basato sull’ ingegno e sull’impegno dell’uomo, un elemento imprescindibile della ricchezza del prodotto finale. E’ tensione verso una continua innovazione di ciò che è utile, ma significa anche riutilizzare, nutrire bene e sano, rendere accessibile. E’ l’etica del non consumare e il segno dell’urgenza di nuove soglie del necessario. In questo, ciò che si produce non fa differenza’.

Delle esperienze di chi fa ‘cose vere’ si è parlato anche al Caffè Letterario del Salone del Gusto la mattina di domenica 28 ottobre, alla presentazione del libro “CIBO VERO. Storie di passione per la terra” di Alce Nero (Ed. Giunti). Il libro, ricco di testimonianze e fotografie, è un viaggio alla scoperta delle persone che producono cibo biologico e rendono vive le nostre campagne con il loro lavoro.

Erano presenti all’incontro Massimo Monti, amministratore delegato di Alce Nero e Mielizia; Hugo Valdes, coordinatore generale Cooperativas Sin Fronteras; Erika Marrone, responsabile qualità Alce Nero e Mielizia; l’agronomo Marco Rusconi; l’incontro è stato chiuso da Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. Ad introdurre i lavori è stato il presidente di Alce Nero e Mielizia Lucio Cavazzoni. ‘Qualità del cibo – ha spiegato Erika Marrone – significa responsabilità sia nei confronti dei suoi fruitori, che verso il lavoro di chi lo produce coltivando la terra, di chi lo trasforma, di chi si occupa dell’arrivo e del controllo in azienda e di chi lo vende. Significa valorizzare l’impegno di tutti’.

E poché il ‘cibo vero’ va non solo raccontato ma soprattutto gustato, al Padiglione Oval Area Cacao e Cioccolato America Latina di Terra Madre tutti i giorni della manifestazione gli agricoltori di Appta (Asociación de Pequeños Productores de Talamanca, nel sud del Costa Rica), hanno proposto, con il sostegno di Alce Nero, assaggi di cacao e di tavolette di cioccolato biologiche ed equosolidali: i soci di Appta mantengono intatto un rapporto sacrale con la pianta del cacao, coltivata secondo le regole trasmesse dalle antiche civiltà precolombiane.

 

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